La difficile transizione di Nokia

Nokia sta affrontando uno dei più delicati passaggi della sua storia. La storica azienda finlandese che ha dominato il mercato della telefonia mobile dagli anni novanta si trova oggi nella difficile situazione di dover gestire la transizione da un mercato tradizionale e un mercato la cui crescita è determinata in larga parte dalla tecnologia della nuova generazione smartphone. In quest’ultimo comparto l’azienda è nel bel mezzo di una migrazione dalla piattaforma operativa Symbian alla piattaforma Windows.

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Il volume di unità smartphone, Symbian e Lumia, venduti nel corso dell’ultimo trimestre, è pari a 11,9 milioni contro i 24,2 venduti nell’analogo periodo del 2011. Una contrazione che evidenzia le difficoltà di Nokia di posizionarsi in modo adeguato per sfruttare le opportunità del mercato, considerato il trend di crescita positivo che interessa il comparto di riferimento, soprattutto grazie alle performance di Apple e Samsung e dell’apprezzamento della piattaforma operativa Android. Insomma il market share di Nokia si sta lentamente erodendo.

I dispositivi complessivi venduti nel primo trimestre 2012 sono stati 82,7 milioni contro i 108,5 milioni dello stesso periodo dello scorso anno. Ciò vuol dire che, al netto della vendita degli smartphone, è in contrazione anche il business più tradizionale di Nokia, diminuito di circa 14 milioni di unità poiché si è passati da 84 a 70 milioni di milioni di unità.

Gli effetti economici di queste dinamiche sono pesanti: i ricavi sono, infatti, diminuiti del 29%, passando da 10,3 miliardi di dollari a 7,35. Il peggior risultato trimestrale dell’ultimo anno.

“Stiamo attraversando un periodo di transizione in uno scenario in continua e rapida evoluzione”, ha affermato il Ceo Stephen Elop. “Nell’ultimo anno abbiamo realizzato progressi nella nostra nuova strategia ma ci siamo anche trovati di fronte a nuove sfide della concorrenza”, ha aggiunto.

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Dai 50 miliardi di fatturato del 2008 Nokia ha chiuso il 2011 a 38 miliardi e, se il trend espresso nell’ultimo trimestre non verrà rapidamente corretto, il 2012 potrebbe chiudersi con un calo ulteriore, a tutto vantaggio della concorrenza, che non rimane certo a guardare.