Italiani “feticisti” del contante

Una ricerca Wincor Nixdorf realizzata in collaborazione con Doxa evidenzia l’esistenza di un legame inscindibile tra gli italiani e il denaro contante.

Saranno forse i tempi di crisi, gli scandali che hanno colpito il mondo del credito o ancora i continui allarmi su frodi e truffe informatiche, ma, nell’era di internet e dei pagamenti elettronici, gli italiani conservano immutata la grande passione per il caro, vecchio denaro contante. Il 60% di essi non uscirebbe infatti mai di casa senza almeno qualche spicciolo in tasca, contro un 39% che non riuscirebbe a fare invece a meno di carte di credito o bancomat.

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Tra i giovani e nei grandi centri urbani, però, cresce il ricorso alla “strisciata” e alla moneta elettronica. È il dato di fondo che emerge dalla ricerca Wincor Nixdorf “Italiani e denaro contante”, realizzata da Doxa per fotografare il rapporto degli italiani con i diversi metodi di pagamento.

Contante sempre con sé

È la stessa Bce a confermare come in Europa si ricorra al contante ancora per gestire 9 pagamenti su 10, mentre l’Italia raccoglie circa il 20% delle banconote circolanti nel Vecchio Continente. Secondo l’indagine, a sorpresa, molte di esse sono conservate direttamente nelle tasche e nei portafogli dei cittadini del Bel Paese, che in media dichiarano di avere sempre con sé almeno 65 euro.

Considerando la popolazione nazionale rappresentata dal campione di circa 44 milioni di abitanti, il dato suggerisce come ogni giorno una cifra attorno ai tre miliardi di euro sia costantemente “a spasso” lungo tutta la penisola. Al di là delle piccole spese quotidiane – motivazione evidenziata dal 74% degli intervistati – la vera funzione del contante in tasca sembra essere quella di dare sempre modo di gestire l’imprevisto, che sia l’emergenza (48%) o l’acquisto non programmato o d’impulso (44%).

Ad avere maggiori somme con sé risultano gli uomini, con 71 euro, a dispetto dei più giovani che in media ne hanno 52; valori che si alzano passando dalle grandi città ai piccoli centri urbani.

A volte, nel 34% dei casi, non si hanno soldi in tasca solo perché involontariamente dimenticati a casa; altre (solo per il 6% degli intervistati e soprattutto nelle città più popolose) che non vengano deliberatamente portati con sé, non solo per la paura di essere derubati, ma anche per la speranza proprio di limitare gli acquisti di impulso e imprevisti, e quindi le spese.

Avere sempre il contante fisicamente con sé sembra essere una soluzione spesso preferita anche rispetto alla sua conservazione in casa: solo il 28% degli italiani dichiara infatti di tenerne all’interno delle mura domestiche, e per lo più per rassicurazione che per effettivo utilizzo. La somma media detenuta in questi casi è di 270 euro, e solo il 36% di chi ne tiene in casa solitamente la nasconde, soprattutto in cassaforte (per il 35%) o nell’intramontabile cassetto della biancheria (29%). Il mito del materasso invece appartiene ormai al passato: è utilizzato solo dal 4% degli italiani.

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Contante primo nei piccoli pagamenti, ma il bancomat segue a ruota

Banconote e monete rimangono il mezzo preferito per i piccoli acquisti quotidiani o per spese minori come il cinema e la cassa del parcheggio. La soglia psicologica per decidere di ricorrere a bancomat o carta di credito si assesta infatti attorno ai 143 euro, anche se aumenta al crescere dell’età e spostandosi al Sud. Proprio per questo le situazioni in cui si utilizza di più la moneta elettronica sono lo shopping (54%) e la spesa al supermercato (47%), mentre al ristorante, ai caselli autostradali o alle stazioni di servizio 2 italiani su 3 preferiscono ancora utilizzare il contante.

I risultati confermano un rapporto complessivo in Italia tra contante e moneta elettronica sostanzialmente stazionario. Rispetto al passato, infatti, per un italiano su due le abitudini non sono affatto cambiate nell’ultimo periodo: il 44% continua ad usare le due forme di pagamento sempre nella stessa proporzione. L’altra metà della popolazione si divide equamente tra chi spende di più in contanti (in particolare al Sud e nelle isole) e chi di più con bancomat e carta di credito (soprattutto al Nord).

Il cassiere resiste, ma presto i bancomat anche in comune o discoteca

Gli italiani si ritrovano particolarmente “attaccati” al contante anche nella relazione con la propria banca. Ben il 32% della popolazione, infatti, se non addirittura il 43% nei paesini più piccoli, per i prelievi preferisce ancora rivolgersi al proprio cassiere di fiducia, ritirando i propri soldi direttamente da mano a mano.

Il resto dei cittadini ricorre invece agli sportelli bancomat per strada o all’interno dei centri commerciali (40%, soglia che sale a 62% per i ragazzi tra i 18 e i 24 anni), oppure agli sportelli bancomat in filiale (28%). C’è anche chi, nel 2010, dichiara ancora di non ricorrere mai ai punti ATM, come alcuni abitanti del Sud e delle isole e dei piccoli centri con meno di 10 mila abitanti.

La frequenza media di prelievo si attesta invece attorno alle due volte alla settimana, dato che sale a tre tra i più giovani e scende a 1,6 tra i più anziani. Il prelievo medio è invece di 135 euro.

Infine, tra i luoghi dove in futuro si vorrebbero trovare nuovi sportelli automatici, gli under 24 votano compatti (30%) per le discoteche e i cinema, mentre in generale, sull’intera popolazione prevalgono i piccoli punti vendita e le sedi degli uffici pubblici.

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La banconota da un euro può attendere

La creazione della banconota da un euro non trova più di tanti riscontri: si dichiara infatti molto favorevole solo il 21% della popolazione, abbastanza il 35%. Tra i più contrari i lavoratori e gli abitanti del Nord Est.

Rapporto con il contante, ad ognuno il suo

Gli italiani alle casse oggi si presentano con preferenze e caratteristiche molto diverse. Chi preferisce il contante, chi le carte di credito, chi cerca di tenere il “braccio corto”, chi di spendere anche oltre le proprie possibilità. L’indagine Doxa evidenzia almeno quattro diversi profili tipici, in grado di rappresentare l’intera popolazione.

I “feticisti” (32% degli italiani)

Il contante amano sentirselo addosso, sempre a disposizione per le piccole spese di ogni giorno. A loro bancomat e carte di credito piacciono ancora poco

Sono gli italiani legati al contante per una questione di abitudine, per il senso di autonomia, sicurezza e comodità che trasmette. Amano poterlo toccare e contare, portarselo appresto in tasca o nei portafogli, e vivono solo i pagamenti con moneta sonante come davvero sicuri. Sono esponenti della vecchia scuola, di quelli che con gli strumenti elettronici non riuscirebbero a tenere memoria di quanto spendono.

Anzi, spesso continuano a fare i conti in lire per riuscire a valutare gli acquisti. Proprio per avere denaro sempre a disposizione, sono i più solerti anche a nasconderlo in casa. Un esponente su cinque di questa famiglia addirittura vive una sorta di “ciclo chiuso” del contante e non va mai personalmente a prelevare. Tipicamente sono anziani, pensionati e casalinghe, disoccupati (i non occupati in questa fascia sono il 65% contro una media del campione del 50%), e più concentrati al Sud (il 29% contro il 23% del campione).

I “virtuali” (34%)

È il popolo della “strisciata”: carte di credito e bancomat vengono prima del contante. E sono sempre al passo con le novità del mercato.

È il gruppo più dinamico ed evoluto dal punto di vista del rapporto con il denaro. Distanti dall’uso del contante, sono i più vicini ai pagamento elettronico e agli acquisti online. Vivono pienamente l’era di Internet e delle nuove tecnologie, cercano le novità, guardano con curiosità alle nuove frontiere dei pagamenti in mobilità.

Non hanno l’urgenza di tenere sotto controllo in ogni momento le spese effettuate, anche perché gli strumenti online oggi disponibili danno loro la sicurezza di poter mantenere eventualmente la situazione sotto controllo in ogni momento. Considerano la moneta elettronica un perfetto sostituto del contante, e anzi la ritengono spesso più rapida e sicura.

Sono esponenti di una nuova frontiera culturale, per lo più concentrati nei grandi centri, lavoratori (il 62% contro la media del 50% del totale campione), soprattutto imprenditori e impiegati quadri e dirigenti, con livello di istruzione alto. Più che senza contante, non uscirebbero di casa mai senza carta di credito (ben il 54% contro il 39% del totale campione). Anche per questo, non saprebbero proprio che farsene della banconota da 1 euro (sono i più contrari alla sua introduzione nel complesso della popolazione).

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I “ragionieri” (23%)

Il controllo delle spese e il risparmio guidano le scelte. Amano il contante, ma ricorrono anche alla moneta elettronica

Sono i classici italiani “medi”, genitori, tra i 40 e i 60 anni. Attenti al risparmio più che ai pagamenti – soprattutto in questo periodo di difficoltà economiche – rimangono ancora molto legati al contante proprio per tenere sotto controllo le spese. Non sfiorano però nemmeno l’intransigenza di molti “solo-contanti” e convivono liberamente con bancomat e carte di credito. Il denaro è vissuto come una necessità, e proprio per questo si tengono lontani dal mondo delle novità e non condividono l’esigenza di usare il denaro come strumento di esibizione. Amano la sicurezza, temono il rischio in termini di frodi e truffe: proprio per questo evitano di condurre operazioni online o in contesti non protetti. Il 47% di loro non uscirebbe mai senza contante in tasca. Di fondo sono tanto indifferenti verso i diversi mezzi di pagamento quanto accorti nella gestione dei conti e del risparmio domestico.

Gli “splendidi” (11%)

Esibiscono il contante, ma amano la moneta elettronica. L’imperativo in ogni caso è spendere

Per lo più giovani, amano esibire il denaro e quello che con esso possono permettersi. Di buona famiglia, tipicamente maschi, spesso studenti o in cerca di prima occupazione, hanno eccellenti disponibilità di spesa e usano la carta di credito come strumento da esibire. Facili ad acquisti compulsivi, prediligono la classica “strisciata” al contante, per attenuare i possibili sensi di colpa da acquisti troppo costosi o non necessari. Non solo: quelli del giro, quelli “giusti”, usano la carta di credito, tutti gli altri sono “out”.

Non tengono troppo in considerazione il flusso delle spese, mentre sono molto attenti a mostrare il proprio benessere economico agli altri. Il motto latino “homo faber fortunae suae” vale al contrario. È la fortuna e il denaro che spesso fanno l’uomo di successo. Se contante deve essere infatti, è bene che sia tanto, nel portafoglio o in tasca, per il piacere di esibirlo. Sono anche gli utenti più attivi agli sportelli automatici: prelevano anche fino ad una volta al giorno, tanto che vorrebbero i bancomat ovunque, anche al cinema e in discoteca.