Secondo la tradizionale ricerca del Global Language Monitor il microblogging è stato il termine più popolare usato da Tv, radio, carta stampata e internet
Twitter, sostantivo o verbo, in inglese cinguettio o cinguettare, per definizione, e riprendendo la quotazioni di Wikipedia, è un servizio di social network e microblogging che fornisce agli utenti una pagina personale aggiornabile tramite messaggi di testo con una lunghezza massima di 140 caratteri.
Gli aggiornamenti possono essere effettuati tramite il sito stesso, via SMS, con programmi di messaggistica istantanea, e-mail.
Se non avete mai sentito nominare Twitter o non avete idea di cosa sia, siete fuori dal mondo, o quanto meno non siete molto alla moda.
Secondo l’istituto Global Language Monitor che segue le tendenze e l’evoluzione della lingua inglese, Twitter è stata la parola più utilizzata nel corso del 2009. I risultati della ricerca sono basati su un algoritmo che tiene traccia dei termini usate nei diversi media, Tv, radio, carta stampata, internet.
Twitter è risultato più polare dello stesso Obama e di H1N1, il virus dell’influenza suina, che hanno rispettivamente conseguito il secondo e terzo posto in classifica. Nel 2008 il termine più gettonato è stato invece “change”.
La ricerca ha effettuato anche un’analisi delle frasi più popolari e, inaspettatamente, cloud computing, è risultata la sesta frase più utilizzata nel corso del 2009.
Ecco la classifica completa dei termini più popolari del 2009 stilata da Global Language Monitor:
1.Twitter
2. Obama
3. H1N1
4. Stimulus
5. Vampire
6. 2.0
7. Deficit
8. Hadron
9. Healthcare
10. Transparency
Incuriositi dai risultati della ricerca americana, abbiamo poi provato a impostare una ricerca su Google per trovare la corrispondenza in termini di link di alcune tra le parole più popolari della scena digitale.
Se si digita Twitter la ricerca propone 246 milioni di link, Facebook 340 milioni e Google 357 milioni, mentre Microsoft “solo” 88 milioni.
Su internet, quindi, twitter appare meno popolare di Google e di Facebook, ma come detto in precedenza, il Global Language Monitor effettua un monitoraggio molto più ampio estendendo la ricerca all’universo mediatico globale.