Safer Internet Day: non criminalizzare internet

Con piu´ di 50 milioni di utenti regolari in Europa, l´uso di reti sociali é cresciuto lo scorso anno del 35% in Europa ed entro il 2012 il numero degli utenti dovrebbe più che raddoppiare salendo a 107,4 milioni.

Questi alcuni dati presentati a Strasburgo in occasione del Safer Internet Day 2010, evento a cui hanno partecipato il Vicepresidente del Parlamento europeo Roberta Angelilli, i due Commissari europei Reding e Kroes ed esponenti dei principali social network mondiali come Facebook, Myspace e Netlog

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“I siti di socializzazione in rete sono un fenomeno sociale ed economico in crescita esponenziale proprio per questo motivo, la settima giornata per la sicurezza in rete e´ stata dedicata ai social network –  ha dichiarato il Vicepresidente del Parlamento europeo e rappresentante del Forum europeo per i diritti dei minori –

Il messaggio "Think before you post", e´ un messaggio chiaro, “Pensa prima di agire”: mira a promuovere un uso responsabile delle nuove tecnologie da parte delle nuove generazioni: le foto e i dati personali una volta inseriti in rete possono essere visti da chiunque, quindi bisogna riflettere bene sui potenziali rischi e sulle conseguenze”.

“Nessun intento di criminalizzare Internet e le nuove tecnologie – ha spiegato Angelilli – ma collaborare tutti per un ambiente on-line piu´ sicuro soprattutto per i minori”.

Proprio per questo la Commissione ha evidenziato e segnalato ai providers ed alle autorita´ di telecomunicazione alcune importanti lacune rispetto al raggiungimento di un adeguato standard di protezione:

1. Le informazioni sulla sicurezza hanno spesso come target principale i genitori, non invece i ragazzi o gli insegnanti.

2. Gli strumenti di controllo parental control (i filtri) in alcuni casi sono molto limitati.

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3. Alcuni social network permettono la disattivazione del profilo ma non la completa eliminazione.

4. I meccanismi di segnalazione degli abusi sono parzialmente efficaci in quanto non sono visibili in ogni momento e non si ha la certezza sull´effettivo trattamento della richiesta di intervento in seguito alla segnalazione.

5. Solamente alcuni siti forniscono ampie informazioni sui rischi potenziali che corre il minore nel pubblicare le sue foto o i suoi contatti personali. E´ quindi difficile trovare informazioni sui rischi specifici.

“Spesso é possibile effettuare la ricerca di utenti con un´età di 12 anni o anche minore all´interno dello stesso sito o visualizzare il profilo di minorenni attraverso un comune motore di ricerca.

Le Istituzioni europee – ha concluso Angelilli – devono quindi impegnarsi maggiormente per proteggere i minori e responsabilizzare le nuove generazioni ai potenziali rischi del web” .