Di Lucia Montauti e Filippo Tognola
Una volta si usavano mIRC o forum di discussione: ambienti in forma anonima, dove l’alias poteva avere anche caratteristiche opposte a quelle reali. Oggi, con i social come FaceBook, realtà e fantasia si stanno fondendo e abbiamo nuove frontiere aperte dai social geolocalizzati che stanno entrando ancora di più nella privacy degli utenti.
Il trend è un Grande Fratello dove è possibile intercettare gusti, spostamenti, interessi e dove si fondono vita personale e professionale, notorietà e vita privata, realtà e finzione.
Creare false identità risponde a quella esigenza di anonimato che FaceBook ha tolto inizialmente. Un’esigenza che da quando esiste internet è dentro ogni utente della Rete. La cosa sorprendente è che è vietato, come è vietato per esercizi commerciali iscriversi come utenti normali invece di creare una fan page o un gruppo e tutto questo non viene in alcun modo bloccato. Le segnalazioni non ottengono il risultato sperato e FaceBook è pieno zeppo di fake.
Dovrebbe diventare più sicuro, cercando di mantenere un livello di privacy alto con continui controlli ma questo non risponderebbe più all’esigenza dell’utente di essere libero di esprimersi e di giocare.
Il gioco e l’interpretazione, l’evasione fanno lievitare gli accessi, così a molti utenti Reali corrispondono più profili, più “vite” potremmo dire, con caratteristiche opposte o simili ma all’interno di coreografie diverse.
Ma, giocare con ruoli sempre nuovi, non è quello che fanno i bambini? Se è naturale e divertente come può essere sbagliato? Se l’esigenza è così diffusa come può essere un errore?
La finzione, parziale o totale, in buona o cattiva fede, è talvolta migliore della realtà o forse solo diversa ed è qualcosa che si verifica anche nella Realtà, qualunque cosa questo termine significhi oggi.
Il gioco di ruolo che viviamo con le professioni e nella famiglia si sposta in Rete, dove è in effetti possibile esprimere semplicemente di più.
Questa esigenza corrisponde a ciò che viviamo nella Realtà e perciò non c’è finzione più di quanta non ce ne sia nella quotidianità, durante un meeting, nelle strette di mano forzate, ad un pranzo in famiglia.
Dietro immagini e parole si esprime comunque la reale natura, ognuno di noi fa in Rete ciò che fa nella vita reale: finge se è nella sua natura, comunica poco o molto secondo la propria natura.
Possiamo creare un’identità falsa ma non possiamo non essere ciò che siamo, possiamo sostituirci ai VIP ma non cambiare il nostro modo di comunicare.
In Rete traspare il carattere più che nella vita reale perché non c’è la nostra immagine a creare preconcetti iniziali, né a scusarci di essere ciò che siamo. La Rete non perdona.
Una salutare fuga dalla realtà che a volte ci sta stretta, diventare un personaggio di fantasia per qualche minuto al giorno, citare le frasi di un film e condividere l’entusiasmo, per poi diventare altro un momento dopo si verifica perché la Rete è un popolo di trasformisti che non si ferma, tante persone che seguono interessi e sogni comuni, li condividono per poi immaginare altro.
La quotidianità vincola la creatività e così vediamo nascere a ritmo sostenuto decine di Jack Sparrow: persone che si vestono da pirata interpretando e ampliando personaggi del grande schermo, sottolineandone il successo. Queste persone sono i nuovi sognatori, scrittori di nuove sceneggiature, piccoli e nuovi mondi dove Jack vive realmente.
Il Cinema, la Rete, il Reale, come lo intendevamo fino a poco tempo fa, stanno diventando una cosa unica e molti di questi Jack, molti profili, sono attori e autori che trasportano il grande schermo sulla Rete e lo rendono vivo.
Una sola vita non basta, un tempo gli scrittori, bevendo assenzio, creavano e “vedevano/interpretavano” i personaggi dei loro libri, volavano dentro la propria opera vivendo più di una vita, oggi la Rete permette a molte più persone in molto meno tempo di sognare e creare e sognare ancora ma non all’interno di un monologo bensì interagendo.
La Grande Conversazione rende reale la magia, una magia in bit che ci trasporta in luoghi incantati. L’importante è non dimenticare la vita quotidiana e, anzi, accrescerla con ogni cosa che abbiamo creato di nuovo con pensieri e parole. Renderla migliore.
Insieme a Jack, centinaia di persone “vivono” doppie e triple vite, si innamorano in Rete e sognano, condividendo nuove trame.
E allora grazie ad ogni Jack che si vive a suo modo, che interpreta con qualcosa di sé, grazie ai personaggi che raccontano se stessi ma lasciano aperta la porta dell’interpretazione personale, che si fanno vivere perché ognuno ci possa mettere qualcosa in più o di diverso.
Grazie alla Perla Nera e ad una bussola che non punta a nord: i mezzi che permettono di veleggiare. Mezzi che si fanno eternamente corteggiare perché la Perla Nera (la Vita) un po’ si perde un po’ si riconquista ed è questo che la rende preziosa.
Questa sarà, è già, la nuova editoria, frammentata in Rete, fruibile sempre e ovunque, fatta di pensieri e parole di molti.
Il nostro attaccamento ad una realtà concreta è sano quando ci permette di essere coerenti a noi e vivere al meglio ciò di cui siamo capaci ma per molti questa coerenza è difficile da raggiungere e in fondo le emozioni sono la Vita, ci fanno vivere della stessa materia di cui sono fatti i sogni, sono la nostra linfa vitale.
Essere legati a consumismo e ruoli non è altro che un modo di fuggire, essere reali è essere capaci di provare qualcosa con i mezzi che abbiamo. La Rete negli ultimi tempi ci ha catturato perché concretizza l’esigenza forte di molte persone di vivere slegata da sostituti di emozioni, l’esigenza di staccarsi un po’ dalle cose, dai ruoli, dalla finitezza di una vita a volte troppo “ragionata” e poco “sentita” … come staccarsi dalla riva.
A parte i casi estremi dei fagocitati dalla Rete, siamo più di una vita e l’esigenza di esprimerlo è molto estesa, il contatto con il sogno è importante, lo abbiamo ignorato per troppo tempo chiusi in cravatte e negozi, chiusi in ruoli e aspettative.
La vita vera è quella che molti stanno cercando, con i mezzi che gli sono concessi, è qualcosa che ci lega alla nostra parte più intima e che viene scatenata anche da sogni, personaggi, idee, parole.
La Grande Conversazione, che ci lega tutti, rappresenta quindi un nuovo modo di esprimere ciò che siamo. È importante ritrovare la magia fatta di incontri casuali e inaspettati, ritrovare ciò che fa volare ognuno di noi e che può creare un volo comune, virale, contagioso.
La domanda non è chi siamo e dove vogliamo andare ma cosa sentiamo intimamente e cosa siamo capaci di comunicare oggi.
Gli atteggiamenti fortemente critici e negativi stanno assumendo un colore tetro, la luce che c’è dietro un fumetto, una nuova idea, un sogno si sentono ormai sulla pelle.
Fino ad oggi molte soluzioni, situazioni hanno creato mostri per attirare chi potesse combatterli, creando gruppi contro qualcosa, adesso c’è voglia di fare, di ridere, di curiosare, di vivere di più. Un atteggiamento che sta separando il mondo in due grandi gruppi.
Non è finzione, ogni parola in Rete nasconde una capacità. Possiamo mentire solo in superficie quindi non siamo realmente capaci di mentire, solo di vivere.
Una sola anima, mille facce
Grazie Jack, chiunque tu sia …