Google introduce il Grafico della Conoscenza, addio click

Ecco la mossa che mancava a Big G per avvicinarsi al web semantico, così le parole diventano oggetti

Fortunati gli statunitensi che già possono cominciare a considerare il web in maniera diversa. A partire da ieri le ricerche su Google.com hanno subìto una forte rivoluzione con destinazione il web semantico. Nella classica schermata dei risultati di ricerca di Google appare ora una nuova casella che estende il significato dei termini ricercati. Nel caso di una parola con diversi significati, Google proporrà le assonanze più rilevanti chiedendo di specificare la ricerca con un secondo termine che possa restringere la cerchia dei risultati. Allo stesso modo, quando Google è sicura che la parola digitata sia proprio quella che stavate cercando, proporrà una casella di riepilogo con le migliori informazioni dedicate.

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Il capo del settore ricerche di Google ha presentato così il Grafico della Conoscenza al sito Engadget: “Noi pensiamo che sia il modo migliore per proporre una sorta di ricerca semantica”. Un termine azzeccato che può essere inteso come il primo passo di Big G verso un nuovo concetto di web. Un passo lungo almeno un paio di anni, da quando Google ha cominciato a mappare “l’universo delle cose” e non solo sul web. L’azienda ha creato oltre 3,5 miliardi di connessioni tra più di 500 milioni di cose, ricercate da tutti gli utenti di internet, con la speranza che quando (e se) la tecnologia si svilupperà, sarà in grado di rispondere a domande più complesse del tipo “Quale aeroporto del Sud Italia è più facile da raggiungere con i mezzi pubblici?”, o tante altre anche più complesse.

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La particolarità è che più facciamo ricerche, più il Grafico proposto da Google si evolve e migliora, tenendo conto proprio di quello che clicchiamo dopo aver cercato qualcosa. “Abbiamo sempre creduto che il motore di ricerca perfetto dovesse capire esattamente cosa vuoi sapere – si legge sul blog di Google – ed ora possiamo aiutare rispondere alla tua prossima domanda prima di averla scritta, perché i fatti ci dimostrano che gli utenti imparano da ciò che altre persone hanno cercato”. Per capire meglio quello che Google ha introdotto con il Grafico della Conoscenza si può prendere in considerazione l’esempio proposto dalla società stessa. In inglese il termine Mercury ha una pluralità di significati: da un elemento chimico ad un pianeta, dal cognome di un cantante ad un produttore di motori. Google renderà più semplice distinguere tra le omonimie, chiedendo all’utente di scegliere un altro termine da associare alla ricerca e “imparando” l’azione per poi riproporre quei risultati la volta successiva. Google senza accorgersene sta riducendo parecchio il numero di click, puntando più sulla visualizzazione plurima di ciò che abbiamo ricercato sul portale. “Meno click più qualità”, se Larry Page fosse un politico avrebbe già il suo motto.