Uno storage sempre più intelligente

Se da una parte l’IT ha giocato un ruolo fondamentale per la memorizzazione e la gestione delle informazioni, dall’altra ha fatto sì che la quantità di dati che vengono memorizzati per essere a disposizione sia sempre maggiore. Il risultato è che questa quantità continua a crescere, insieme alle esigenze che si intendono soddisfare. I primi passi fatti per risolvere il sempre più non semplice problema della gestione dei dati sono stati quelli di consolidare prima e virtualizzare dopo. Adesso sembra sia proprio arrivato il momento di massimizzare l’efficienza dello storage attraverso una gestione automatica del posizionamento del dato.

La classificazione dei dispositivi per la memorizzazione dei dati è legata strettamente alla velocità di accesso. La logica da seguire per l’efficienza si basa dunque sul far sì che i dati risiedano su dispositivi la cui velocità di accesso sia legata alla frequenza di utilizzo degli stessi. Una funzione di questo genere deve essere necessariamente svolta in modo automatico sfruttando algoritmi in grado di monitorare l’accesso ai dati.

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Tutto questo appare molto chiaro a IBM, come ci è stato confermato da Giovanni Calvio, manager of storage platform Italia (nella foto), e da Sergio Resch, high end storage leader IBM Systems & Technology Group, durante una tavola rotonda.

Quale sia il ruolo delle soluzioni IBM per quanto concerne lo storage sono i dati a dircelo. IBM è prima nel mercato external disks FY2011 (IBM = 26,2%, EMC = 24,6%, HP = 13,0%), per il nono trimestre consecutivo su base R4Q (“Rolling Four Quarters”) e si conferma al primo posto nel mercato external disks anche nel 4Q2011 con il 30,3% (+2.1pts). Lo è anche nel mercato High end disks FY2011 (IBM = 48,7%, EMC = 30,1%, HDS = 9,3%) confermando questa posizione anche nel 4Q2011 con il 50,9%. Stesso discorso per il mercato midrange disks nel 4Q2011 (IBM = 25,3%, EMC = 21,1%, NetApp = 16,4%). Secondo posto invece nel mercato degli entry disks FY2011 dove è cresciuta di 5,2 punti (EMC = 21,3%, IBM = 20,7%, HP = 8,3%).

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Le priorità dell’azienda per il 2012 ci vengono dettagliate da Calvio: confermare la leadership di mercato sui dischi esterni consolidando la posizione attuale acquisita sulla parte high end disks e guadagnando ulteriori quote sul segmento midrange; aumentare l’attuale presenza di mercato nel settore pubblico e sulle telco nonché nella Pmi, confermando altresì la posizione di primato nel settore bancario e finanziario; “vestire” in modo sempre più esteso tutte le opportunità storage facendo leva sul portafoglio di soluzioni IBM a 360° (Server, SWG, Servizi, Finanziamento); creare una rete di partner commerciali sempre più specializzata e competente (valore vs. vendita a TB) .

In particolare va osservato che il ruolo del canale appare sempre maggiore in questa strategia: la contribuzione del canale storage ai risultati totali di business del 2011 è salita dal 66% al 69,5% (+3% fatturato) e relativamente al solo hardware dall’80% all’83% rispetto al 2010; più di 500 business partner hanno contribuito ai risultati di business del 2011; reclutati 9 nuovi partner a valore che erano soliti collaborare con altri vendor; da ottobre affiancamento ai partner più strategici o recentemente acquisiti di 23 sales e presales focalizzati alla vendita di Storwize V7000 sul territorio e via canale.

A illustrarci invece la strategia IBM per la gestione efficiente dello storage è toccato a Resch. Alla base di tutto quatto mosse: i dati al posto giusto (gestione dinamica e distribuita di storage multi livello: IBM Easy Tier e IBM Active Cloud Engine); solo i dati che servono (riduzione automatica dello spazio fisico prima, durante e dopo: compressione, deduplica, thin provisioning, thin copies, thin replication,…); maggior spazio per i dati (virtualizzazione sempre più sofisticata: storage hypervisor, virtual storage center, “lo storage è mobile”); dati gestiti in automatico (come cambiano le interfacce e l’interazione tra uomo e macchina: Productivity Center e console in 3D).

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