Condannato per aver incollato un link illegale in una chat. E’ il giornalista amico di Anonymous
Barret Brown negli anni ha scritto molto sul gruppo di hacker più famoso al mondo. La sua carriere ha subìto un’impennata quando si è occupato della fuga di notizie dalla Stratfor, azienda che conservava email e informazioni personali di giornalisti, militari, politici e membri governativi. A dicembre del 2011 la rete interna venne violata proprio da Anonymous con l’obiettivo di mostrare gli intrallazzi della rete.
La chat fu galeotta
Brown, da buon giornalista, decise di prendere il link reso pubblico dagli hacker su Pastebin e incollarlo in un canale di chat. Da quel momento cominciò un vero calvario: 17 accuse, tra cui una di minaccia ad un agente dell’FBI con la minaccia di rendere pubblico il link che portava ai dati della sua carta di credito, all’interno del database realizzato da Anonymous. Ora rischia fino a 105 anni di carcere, una pena che sembra sproporzionata rispetto ai 10 che rischia di prendere Jeremy Hammond, il vero colpevole della fuga di dati della Stratfor. Brown è stato arrestato il 12 settembre 2012 dalla Federal Bureau of Investigation (FBI), mentre stava partecipando ad una sessione online su Tinychat. Viste le accuse rivolte a Brown, di aver semplicemente “incollato” un link già pubblicato, su una chat, è tutta la libertà del web in pericolo. L’atteggiamento dell’FBI è evidentemente quello di scoraggiare azioni del genere ma qui siamo davvero all’estremo.