Secondo Pedro Cruz Villalon, avvocato della Corte di giustizia dell’Unione Europea, basterebbe un provvedimento per bloccare un sito web che conserva contenuti illegali
Una risposta che è arrivata dopo che due società austriache avevano cercato di bloccare l’accesso ad un sito che conteneva i file di alcuni loro film senza alcun diritto. Un tribunale austriaco ha rinviato la causa al Tribunale Superiore dell’Unione Europea per avere indicazioni sulle norme del diritto d’autore connesse ai doveri dei fornitori di servizi internet. “Un provedimtno di blocco per specifici siti non è innapropriato, almeno da principio” – ha detto Pedro Cruz, avvocato generale presso la Corte di giustizia dell’Unione Europea – alla luce di fatti specifici, i giudizi nazionali devono cercare di raggiungere il giusto equilibrio tra i diritti degli utenti, l’ISP e i detentori del copyright.
Cambio di rotta?
Secondo il consigliere della corte, qualsiasi meccanismo di blocco deve puntare ad ottenere l’accesso al materiale pirata da eliminare e non al resto dei contenuti legali conservati dai server. Si tratta di una presa di posizione importante visto che nel 2011, la Corte UE aveva stabilito che gli Internet Service Provider non potevano essere forzati, da un tribunale nazionale verso, nel bloccare la condivisione di musica e video illegali da parte degli utenti. Ci sarà da attendere per una possibile ricezione da parte del Consiglio europeo; servono infatti dai 4 ai 6 mesi per conoscere il parere della UE.