La Cina venderà i propri prodotti a minimo 56 cent per watt contro i 38 attuali e non potrà soddisfare oltre il 50% del bisogno energetico dell’Unione. Le aziende europee del settore sono contrarie all’accordo
L’Unione Europea e la Cina hanno trovato un accordo sull’imposizione o meno di dazi doganali sui pannelli solari importati dall’Oriente. Dopo lunghe discussioni il Commissario europeo per il Commercio, Karel De Gucht, afferma che si è arrivati ad un compromesso. “Abbiamo creato una finestra di opportunità affinché l’industria europea possa riprendersi. Perché ci sarà un tetto alle importazioni cinesi. E al di sopra di questo massimale scatteranno i dazi. Certamente i Paesi europei dovranno dimostrare che possono reggere la concorrenza”, ha dichiarato De Gucht.
L’accordo
La prima proposta avanzata da De Gucht era di tassare in media dell’11,8% i pannelli cinesi fino ad arrivare al 47% in determinati casi. L’accordo appena ratificato ora permette alla Cina di esportare i propri prodotti nel Vecchio Continente ad un prezzo minimo di 56 centesimi di euro per watt contro i 38 attuali. Inoltre, i pannelli cinesi non potranno soddisfare oltre il 50% del fabbisogno energetico europeo. Oltre questa soglia scatteranno le tasse anti-dumping.
Le aziende europee del settore, tra cui il consorzio italiano IFI, si sono scagliate contro questa decisione accusando l’Ue di voler tutelare le relazioni con Pechino piuttosto che le esigenze della filiera del solare nel Continente.