Il 21 marzo 2006 Jack Dorsey ha inviato il suo primo messaggio su Twitter, anzi su twttr. All’inizio infatti il neo social network non aveva le vocali forse per ispirazione a Flickr o al numero breve al quale inviare sms da pubblicare in automatico sul sito. E proprio agli sms il sito deve molto del suo successo. I 140 caratteri sono meno dei 160 disponibili per un singolo sms perché gli ideatori avevano pensato bene di lasciarne 20 per scrivere il nome di chi stava mandando il messaggio, da visualizzare poi sul sito. Già da questo si capisce come twttr, sebbene ad oggi molti lo neghino, sia nato proprio come un social network, un luogo dove inviare messaggi ad una comunità di sconosciuti.
Con oltre 500 milioni di utenti Twitter è la più grande piattaforma one-to-many di comunicazione aperta sul web. Tuttavia gli inizi sono stati modesti con un servizio progettato da Dorsey e dai membri di Odeo, creatori di podcasting aziendali, che nei primi anni è stato afflitto da numerose interruzioni e bug. Ora i problemi di stabilità (anche recenti) sembrano solo un ricordo con termini come citazione e hashtag entrati oramai nella cultura popolare. Twitter nei suoi anni di esistenza è diventata una piattaforma universale, dove tutti possono connettersi con tutti, nessuna richiesta di amicizia, nessun tempo di attesa, si clicca su Follow e niente di più. Non è un caso che molte star internazionali abbiano scelto Twitter per lanciare i propri messaggi; in Italia i più seguiti sono Valentino Rossi e Lorenzo Jovanotti che utilizzano il servizio praticamente ogni giorno.
Quando si tratta di piani aziendali, negli ultimi 12 mesi Twitter è stato un po’ eclissato dalle vicende dell’entrata in borsa di Facebook e non è detto che presto il sito di microblog non segua la stessa strada magari con l’appoggio di qualche major. Intanto Jack va in giro per il mondo a spiegare il successo della sua creatura. Alla Digital, Life, Design di Monaco ha ribadito che Twitter non è più un social network ma un vero strumento di informazione utilizzato da persone di diversi strati sociali e culturali, dalle celebrità ai politici, dalle aziende agli hacker. Una curiosità spiegata dallo stesso Dorsey è che il nome Twitter non deriva propriamente da “cinguettare” ma da un altro significato della parola in inglese. “to talk quickly and nervously in a high voice, saying very little of importance or interest”, praticamente parlare un po’ di tutto ad alta voce. Il logo con l’uccellino blu è arrivato solo dopo, ispirato da Larry Bird, ex campione dell’NBA.
Se vi viene voglia di ripercorrere la vostra storia e quella dei vostri amici su Twitter, esiste un sito dove digitare il nome utente degli iscritti al portale e leggere il primo tweet inviato e la data: http://myfirsttweet.com/