Dopo poco più di un anno dal lancio dell’iPad praticamente tutti i produttori di oggetti hi-tech hanno lanciato il proprio tablet.
Prima al Ces di Las Vegas poi al Mobile World Congress di Barcellona, la carrellata di tavolette intelligenti è stata all’ordine del giorno. Ma stiamo parlando di nomi grossi dell’industria mondiale, e in questi nomi grossi (soprattutto a Barcellona) si è inserita una piccola azienda cinese, semisconosciuta ai più, dal nome Zte.
La Zte aveva già a fine 2010 stretto un contratto di collaborazione con Poste Italiane per un probabile futuro mobile. Ebbene dopo il cellulare Pm1001, prodotto sempre in collaborazione con la Zte, ecco arrivare il tablet “Tabula”. Qui è un’altra storia. Un anno di collegamento a Internet gratis, con 1 giga di traffico mensile e il “Poste Mobile Store” che consente di comprare e pagare tramite BancoPosta o carta Postepay associati alla Sim.
L’oggetto, visto anche il prezzo di 349 euro, non è diretto avversario di quelli più blasonati e proprio per questo non sente il “peso” della gara. Un operatore, sebbene virtuale, come Poste Mobile non poteva non puntare a uno strumento che permettesse in mobilità di eseguire operazioni possibili finora solo in coda agli sportelli. In parole povere se volete giocare non fa tanto per voi (per quello c’è l’iPad), se volete vedere film nemmeno (per quello c’è il Galaxy Tab), neanche se volete un oggetto che sia bello (per quello c’è l’Htc Flyer), per tutto il resto però (navigazione Web, fare foto e video, radio Fm, chat, il market di Android) è ottimo. E in più fa una cosa tanto semplice che molti dei concorrenti (iPad in primis) non fanno: telefona.
La politica delle Poste Italiane è ben chiara. Si vuole scrollare di dosso quel senso di immobilità e ritardo nei confronti delle nuove tecnologie e dei nuovi sistemi di comunicazione. D’altra parte il merito di aver fatto “comunicare” gli italiani con il resto del mondo spetta proprio alla rete di uffici e di servizi che l’azienda ha messo in piedi sin dal 1889 quando fu istituito un apposito Ministero delle Poste e Telegrafi. Ora dopo più di 100 anni, Poste Italiane (che nel frattempo è diventata Spa) lancia la sfida al futuro, e anche se Tabula non venderà quanto l’iPad 2, almeno servirà a far storcere il muso a coloro che con le Poste ce l’hanno a priori, vuoi per una lettera mai arrivata, vuoi per un telegramma mai spedito. Ma questa è davvero un’altra storia.