Bruno Degradi, Country Manager Italia di DAY Software –un’azienda Adobe- spiega il potenziale di marketing dei dispositivi tablet
Dopo il lancio all’inizio del 2010, i tablet hanno subito goduto di una grande popolarità che è andata in aumento nel corso dell’anno, al punto tale che per questo Natale si aspetta saranno in cima alla lista dei regali di Natale più desiderati. Per molti questi dispositivi daranno una svolta al mercato del settore per diverse ragioni: l’impatto sul mercato dei dispositivi, l’esperienza su Internet, il marketing, il gaming e i ricchi contenuti multimediali. L’arrivo della “tablet generation” ha anche suscitato grande interesse da parte dei media e delle case editrici dovuto al fatto che da qualche anno il panorama dell’editoria digitale raccoglie successi e molti operatori del settore ritengono che questo sia dovuto al passaggio dalla carta stampata al web.
Le grandi scomesse sui tablet che stanno preparando i colossi della comunicazione come Rupert Murdoch o Richard Brandson, non lascia alcun dubbio sui venti di cambiamento che soffiano nel settore. Tuttavia, dalla parte dei consumatori le cose non sono poi così semplici e molti devono ancora accettare il concetto di pagare per avere dei contenuti online. Le principali ragioni di questa resistenza sono due: la prima consiste nel fatto che se i contenuti possono essere reperiti in modo gratuito su altri siti, perché pagare per loro e la seconda è il desiderio dei consumatori di usufruire dei contenuti su diversi supporti come carta stampata, PC, tablet, smartphone o e-book, ma la non disponibilità a pagare per tutti loro.
Pagare o non pagare, questo è il problema
Una ricerca di YouGov ha svelato che quasi il 60 percento dei consumatori è disposto a pagare per contenuti di qualità sulla carta stampata ma non sull’online; in questo caso solo il due percento sarebbe disposto a farlo. La domanda che sorge spontanea è se l’industria editoriale fa le proprie predizioni senza tenere conto di cosa vuole il pubblico.
Un caso interessante è quello che succede nel Regno Unito dove la variabilità del successo delle pubblicazioni che offrono contenuti online a pagamento a messo il settore editoriale al centro di un interessante crocevia. Da una parte ci sono i quotidiani The Times e Sunday Times la cui offerta di contenuti digitali sotto abbonamento ha dei risultati altalenanti. Dall’altra, il Financial Times che fin dall’inizio ha riscosso un enorme successo. Sempre nel mercato inglese e anche in quello americano, l’applicazione per tablet di Wired ha venduto migliaia di sottoscrizioni nel suo primo giorno di vita. Questi esempi dimostrano che se i consumatori accettano di pagare per i contenuti digitali fin dall’inizio, continueranno a farlo anche dopo. Ma è fondamentale per stimolare questa scelta che chi paga abbia la sensazione che non troverà gli stessi contenuti altrove. E’ stata questa la chiave del successo del Financial Times rispetto ai risultati incerti del The Times.
La rivoluzione dei tablet nell’editoria.
Ci sono state molte speculazioni e predizioni su come i tablet impatteranno l’industria editoriale, ma è importante tenere presente che non saranno i “salvatori” del settore. Se una pubblicazione con determinati contenuti non ha successo né sulla carta stampata né sull’online, non esploderà di certo sui tablet se continua ad offrire gli stessi contenuti. Nelle pubblicazioni sui tablet, gli editori devono garantire che i dispositivi offrano la stessa qualità della carta stampata con un valore aggiunto. In passato Associated Northcliff Digital, l’editore di Daily Mail Online e Metro, ha lavorato insieme ad Adobe per la propria strategia online e più di recente il gruppo ha lavorato sullo sviluppo della applicazione per tablet di Metro. La soluzione di content management di Adobe è ora la duplice piattaforma per la pubblicazione di Metro nel canale desktop tradizionale e la nuova pubblicazione sotto abbonamento per I tablet.
Il catalizzatore per il multicanale
Per il marketing, i tablet sono un’altra componente da prendere in considerazione in un approccio multicanale, che sarà di successo se fornisce esperienze di rilievo in tutti i canali contemporaneamente. Il tablet è rivoluzionario perché, come evidenzia l’esempio di Metro, le aziende possono creare un’esperienza mirata sul web e allo stesso tempo una diversa sul tablet che può essere interattiva e presentata in modo ottimizzato per l’utente finale.
Il potenziale di marketing dei tablet è molto ampio dal punto di vista dell’utente e dal punto di vista della pubblicità. La convergenza di immagini in movimento, testo, suono e possibilità di archiviare promette un’era dorata nel nostro modo di comprendere il mondo e da la possibilità alle operazioni di marketing non solo di essere viste dal lettore, ma di coinvolgerlo all’interno delle pubblicità. Grazie ai tablet, l’informazione è più accessibile, usufruibile, meno costosa da pubblicare e consente il testo interattivo. I tablet diventano dunque catalizzatori all’interno del settore che mettono in risalto le potenzialità dei contenuti digitali.
“I tablet dimostrano come I media digitali possono offrire l’esperienza personalizzata e ottimizzata che i media tradizionali non sono in grado di offrire” conclude Degradi. “Mentre la tangibilità della carta stampata è qualcosa che non potrà mai essere replicata dai media digitali, i tablet danno alle aziende la potenzialità di offrire ai consumatori qualcosa in più e di stimolare il pagamento dei contenuti digitali. Come risultato, i tablet rappresentano il catalizzatore del cambiamento verso l’equilibrio tra la carta stampata e l’online, dove entrambi possono coesistere, essere complementari e perfezionarsi”.