Svelato dopo 400 anni il mistero dell’illusione ottica di Galileo

Un’equipe di ricercatori statunitensi ha scoperto perché l’illusione di Galileo, a parità di dimensioni, fa sembrare un oggetto luminoso su fondo scuro più grande di quello che è

Circa 400 anni fa l’astronomo Galileo Galilei notò che le lenti del suo cannocchiale distorcevano le dimensioni dei pianeti. Nonostante Venere fosse molto più piccolo di Giove, il secondo pianeta del sistema solare sembrava essere otto volte più grande del gigante gassoso. Per tutto questo tempo l’illusione ottica che prende il nome da Galileo è rimasta un mistero. Il 14 febbraio, giorno dell’anniversario della nascita dell’astronomo italiano, l’Istituto di optometria della State University di New York ha finalmente risolto l’arcano.

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L’illusione è nei nostri occhi

L’illusione ottica di Galileo è quel fenomeno che fa sembrare un oggetto bianco su sfondo nero molto più grande di uno scuro su sfondo chiaro, nonostante entrambi abbiano le stesse dimensioni. Secondo i ricercatori statunitensi, la discrepenza è da imputare al nostro cervello. I neuroni adibiti a elaborare l’informazione visiva non riescono a leggere correttamente la differenza di luminosità fra oggetti molto chiari e quelli molto scuri e quindi compensano distorcendone le dimensioni. Ecco perché Venere, chè è vicino alla Terra e quindi più luminoso, appare più grande di Giove.

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