Supercomputer, la Cina sfida gli Stati Uniti

La superpotenza economica che continua a sfidare i grandi Paesi industrializzati, mira a diventare il numero uno nella classifica dei computer più veloci al mondo.

Nel corso della International Computer Conference di Amburgo, Dawning Nebulae, il computer cinese installato presso il National Supercomputing Center di Shenzen, è stato indicato come il secondo supercomputer più veloce del pianeta, superando in prestazioni sia i sistemi europei sia quelli giapponesi. Solo gli Stati Uniti superano la Cina. Per quanto ancora?

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Dawning Nebulae, questo il nome del gigante computazionale cinese, basato su sistema operativo Linux e processori Intel, raggiunge una potenza di calcolo di 1,27 petaflops, ovvero l’equivalente di mille trilioni di operazioni al secondo.

Il supercomputer in assoluto più performante è ancora il Cray Jaguar – basato su Linux, ma con processori AMD – installato presso l’Oak Ridge National Laboratory del Tennessee: made in USA, riesce a raggiungere una velocità di 1,75 petaflops.

Certo, la supremazia degli Stati Uniti per numero di supercomputer in utilizzo è ancora rilevante: delle 500 macchine più veloci censite al mondo, 282 sono installati negli Stati Uniti, mentre solo 24 sono installati in Cina. Ma la sfida è aperta.

Per la Cina è soprattutto importante scalzare gli Stati Uniti dal vertice della classifica, una questione di immagine, e di forza. Jack Dongarra, computer scientist presso l’Università del Tennessee, afferma che la possibilità che la Cina superi a breve gli Stati Uniti non sono poi così remote.

Per il momento Nebuale Dawning si può accontentare della seconda posizione e, cosa non trascurabile, di avere superato Ibm. il Roadrunner di Big Blue è ora infatti in terza posizione, alle spalle dei cinesi.

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