Stiragate?

Non si sono di certo spenti gli echi di ciò che è stato battezzato “Datagate”, ovvero dello scandalo internazionale legato ai programmi di intercettazione della NSA statunitense svelati da Edward Snowden. Abbiamo cominciato a conoscere dai media i nomi dei sistemi che dicono atti a queste attività “spionistiche” quali Prism e Muscular americani, ma anche come quello della Gran Bretagna che si chiama Tempora. Proprio da quest’ultimo nome mi verrebbe da dire che “Mala tempora currunt” appropriandomi di un celebre motto proveniente dai nostri saggi avi Romani, anche perché pur nella consapevolezza che di certo i rapporti tra Europa e Stati Uniti per questa situazione sono in uno stato delicato, fa riflettere però che molti dei paesi europei (Germania, Francia, Spagna e Svezia) collaboravano proprio con la Gran Bretagna in merito; insomma: tutti spiavano tutti?

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Di certo la situazione è molto calda anche all’interno degli USA stessi, anche considerato quanto ha commentato poco tempo fa Eric Schmidt, chairman di Google, al Wall Street Journal sulla vicenda, e in particolare sul probabile-possibile accesso ai dati dei propri server. Un j’accuse importante, anche se “depotenziato” da premesse cautelative con largo uso di condizionali, ovvero condito da termini forti quali “outrageous” e “illegal”, letteralmente scandaloso e illegale. In questo contesto piuttosto fosco inquadro anche il timore che Snowden ci insinua in uno dei suoi ultimi documenti, dove ci racconta che anche il protocollo di sicurezza SSL pare essere stato violato, la qual cosa potrebbe avere la stessa potenza di un terremoto di scala 10 della scala Richter, se pensiamo che SSL fu sviluppato per la protezione di tutte le transazioni delicate, quali quelle che molti di noi usano quotidianamente, ad esempio sull’home banking. Potrebbe essere un colpo durissimo per la Internet economy. Nel mentre avremo modo di verificare, con non poca trepidazione, cosa succederà, mi ha divertito – e stupito – quest’ultima notiziola che vi racconto sempre in tema “spie”.

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Stavolta dall’occidente puntiamo all’oriente, in particolare alla Russia, da cui proviene l’effetto, o il citato tale, di questa gustosa informazione, e alla Cina, che ne sarebbe la causa. Parrebbe infatti, fate usare anche a me i condizionali d’obbligo, che la polizia russa abbia trovato dei microchip all’interno di alcuni ferri da stiro, volti a captare le voci nel perimetro vicino, oltre che per diffondere virus nei pc raggiungibili via wifi. Siamo alla “spia stirata con l’appretto”? Mah?!? Ma quali informazioni avranno mai da raccogliere durante le conversazioni colte durante una stiratura? Quella della mamma casalinga di Mosca che racconta all’amica del problema scolastico del figlio? Oppure del single di Vladivostok che, durante la stiratura della camicia, o meglio tentativo della tale, commenta la partita con l’amico? Da “datagate” a “stiragate”, non saremo più tranqulli ma di certo non faremo più…una piega….

Meditiamo, Gente, meditiamo 🙂

 

Tratto dall’editoriale della newsletter di DMO. Per iscriverti alla Newsletter registrati al portale cliccando qui

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