In diretta dalla principale conferenza tecnica annuale dedicata alle nuove tecnologie per i professionisti IT e gli sviluppatori, le nuove strategie del colosso di Redmond
New Orleans – L’affascinante città della Louisiana, tornata rapidamente ai consueti ritmi dopo l’uragano che l’aveva sconvolta solo pochi anni fa, è stata scelta da Microsoft per l’evento TechEd North America, che riunisce annualmente i partner e gli sviluppatori sulle piattaforme made in Redmond.
Anche quest’anno gli oltre 8mila partecipanti non sono rimasti delusi, nonostante non vi siano stati annunci particolarmente ghiotti.
Piuttosto, il keynote inaugurale di Bob Muglia, presidente della divisione Server & Tool di Microsoft Corporation, ha riscosso i consensi della vasta comunità di sviluppatori che ruota attorno alle piattaforme Microsoft per come ha saputo catalizzare l’attenzione su quella che è sempre più una decisa accelerazione verso il cloud computing, con il corollario di alcune anticipazioni di prossimi rilasci di prodotto.
In un’ora e mezzo di intervento, coadiuvato da numerosi esperti calati direttamente da Redmond, Muglia ha sciorinato in maniera organica la visione di casa Microsoft di quell’autentico passepartout che è ormai diventato il cloud computing.
Riprendendo in sostanza i temi già espressi dal grande capo Steve Ballmer un paio di mesi prima durante un incontro all’Università di Washington, i riflettori del TechEd 2010 si sono puntati sulle cinque dimensioni chiave del cloud computing, spiegando come le piattaforme Microsoft permettano sempre più di realizzare tutti i tipi di cloud: pubbliche, private e ibride.
Ma non solo: Muglia ha anche ribadito come Microsoft abbia già una notevole esperienza nella gestione di alcuni tra i maggiori servizi cloud del mondo, come gli oltre 600 milioni di utenti di MSN, oppure i 4 miliardi al mese in media di query effettuate sul motore di ricerca Bing, e – last but not least – i 40 milioni di utenti paganti dei Microsoft Online Services, il più recente dei servizi cloud made in Redmond, che trae la sua forza dalla piattaforma Windows Azure, che sta ricevendo sempre più consensi sul mercato.
Anche negli ambienti più insospettabili: il keynote di Bob Muglia si è infatti concluso con una video-intervista a James Cameron, il regista di Avatar e di Titanic, che ha evidenziato come le soluzioni cloud in tecnologia Microsoft abbiano reso possibile la realizzazione di un prodotto complesso come Avatar, soprattutto riguardo alla necessità di accedere a tutti i dati relativi alla produzione in ambienti molto lontani dai teatri di posa hollywoodiani e molto meno attrezzati. Insomma, il futuro del cloud è già qui. E Microsoft non sta certo a guardare.