Durante il mese di ottobre, gli spammer hanno utilizzato il tema delle vacanze, il nome di noti fornitori di servizi di telecomunicazioni e le notizie riguardanti il conflitto in Siria. Sono state, inoltre, individuate offerte per servizi di esoterismo, come incantesimi d’amore. E’ stato anche rilevato un aumento del 6,6% nelle e-mail indesiderate e nel malware, che nel mese di ottobre ha costituito il 72,5% del traffico mondiale di posta elettronica
Il Trojan fraudolento rimane il programma nocivo più diffuso attraverso l’e-mail. Questo Trojan imita una pagina HTML di phishing e la distribuisce via e-mail, utilizzando notifiche simili a quelle inviate dalle principali banche, negozi e altri servizi online. Una volta che gli utenti si imbattono nel sito, sono portati ad inserire le proprie credenziali, che vengono immediatamente inoltrate ai truffatori, mettendo a rischio le informazioni personali delle vittime.
Il Trojan Fareit, un programma nocivo progettato per rubare i dati di login e le password dai computer infetti, si è posizionato al secondo posto nella classifica di ottobre, mentre Bagle ha guadagnato il terzo posto. Come la maggior parte dei worm di posta, si auto riproduce e si diffonde a tutti gli indirizzi presenti nella rubrica della vittima ed è in grado di scaricare altri programmi nocivi sul computer infetto, senza che la vittima ne sia consapevole.
Per distribuire i programmi dannosi, i truffatori utilizzano sempre più i nomi delle più note aziende di telecomunicazioni. Nel mese di settembre, hanno utilizzato il nome della britannica BT Group per distribuire il Trojan downloader Dofoil. Ad ottobre, hanno colpito l’operatore di telecomunicazioni nazionale canadese. Un archivio ZIP allegato conteneva il Trojan Zbot, un programma nocivo progettato per rubare le credenziali bancarie degli utenti. I criminali informatici utilizzano le tecnologie rootkit che permettono loro di nascondere al sistema i propri file e i processi eseguibili (ma non ai programmi antivirus).
Tatyana Shcherbakova, Senior Spam Analyst di Kaspersky Lab, ha commentato: “In molti casi l’invio di spam di massa con un allegato nocivo ha come obiettivo i dati personali degli utenti. I truffatori sono alla ricerca di metodi sempre nuovi per ingannare gli utenti e stanno espandendo costantemente la lista di nomi di aziende per mettere in atto le loro truffe. Gli utenti dovrebbero essere molto cauti con qualsiasi email che contenga un allegato eseguibile .exe o un archivio ZIP. I contenuti delle email devono essere sempre analizzati. Ogni volta che viene chiesto di aprire un allegato, bisognerebbe prestare molta attenzione e scansionare l’allegato con l’aiuto di un programma antivirus”.
Durante il mese di ottobre, Kaspersky ha registrato mailing di spam che offrivano alcuni servizi inusuali: formule magiche e incantesimi d’amore. Ma mentre chi offriva servizi esoterici era più fantasioso, i produttori di chiavette USB a forma di Babbo Natale erano a corto di idee: gli spammer hanno utilizzato la stessa formula dello scorso anno, cambiando solo la provenienza nel campo “From” e aggiungendo il link che reindirizzava a nuovi siti.
La grave situazione in Siria è stata attivamente sfruttata dagli spammer per diffondere le truffe attraverso le “lettere nigeriane”. Nel mese di ottobre, abbiamo continuato a registrare nuovi esempi di email fraudolente. Ad esempio, in un mailing di massa un fantomatico membro del gruppo “Missione per la pace” in Siria sperava in una relazione con il destinatario della email. Di fronte a questo innocente tentativo di amicizia, dopo aver guadagnato la fiducia della vittima, il “nuovo amico” veniva subito colpito da un problema che solo un trasferimento di denaro poteva risolvere.
L’Asia (56,4%) è rimasta il paese leader nella classifica delle fonti di spam nel mese di ottobre, nonostante un lieve calo dell’attività da parte degli spammer (-2,4 punti percentuali). Il Nord America si è posizionato al secondo posto dopo aver distribuito il 19% dello spam globale. Nel frattempo la quota dell’Europa dell’Est è salita di 3,8 punti percentuali, con una media del 16% e arrivando alla terza posizione.