Il sistema operativo client è di fatto lo stesso sistema che viene utilizzato in ambiente client e in ambiente consumer. Ma soddisfare esigenze così diverse, non va a scapito di una efficienza dei differenti workplace?
Quello che mi chiedo, e mi sono sempre chiesto, è se un sistema operativo, o meglio un ambiente operativo, possa essere una soluzione adatta a risolvere contemporaneamente le esigenze di un client aziendale così come quelle di un client consumer. Ma non è forse proprio da questa ambiguità che derivano molte delle incongruenze di fondo delle funzionalità che vengono messe a disposizione nei confronti dell’uno e dell’altro? Se si scegliesse un percorso diverso, sempre che sia possibile, non si potrebbero ottenere reciproci vantaggi? Siamo adesso alla vigilia della mega introduzione del nuovo sistema operativo client di Microsoft, Windows 7. Vista, a soli tre anni di distanza dalla sua apparizione, uscirà di scena senza nessuno spargimento di lacrime; d’altra parte è un sistema operativo che non è mai stato tanto amato, soprattutto dalle aziende, le quali hanno ancora un ampio installato XP.
La domanda sulla capacità di Windows 7 di rispondere alle esigenze consumer e allo stesso tempo alle esigenze aziendale è quindi quanto mai attuale. Per quanto possa essere vero che si va progressivamente verso una sempre più forte convergenza in termini di componenti e funzionalità tra ambiente business e ambiente aziendale, vedi l’influenza del web 2.0, l’affermazione del lavoro collaborativo e il cloud computing, e è altrettanto e drammaticamente vero che esistono differenze sostanziali nei due profili di utilizzatori. Di fato si tratta quindi di creare un motore sufficientemente adattabile per essere trasformato e configurato per potere assumere diverse sembianze, ora business, ora consumer. Windows Vista, per esempio, è la testimonianza di questa incongruenza; un sistema che era stato prevalentemente orientato a soddisfare esigenze consumer, ma che doveva contemporaneamente poter soddisfare esigenze business. Alla fine non è riuscito a esser né l’uno, né l’altro. Ma non è forse proprio per il fatto che l’architettura di un ambiente operativo non può prescindere dal fatto di essere pensato all’interno di un contesto di utilizzo sostanzialmente diverso dall’altro? Quante e quali differenze devono essere previste per soddisfare tutto e tutti? E ancora, un modello di questo tipo non aumenta la complessità tecnologica invece che semplificarla?