La semiotica applicata a software e piattaforme web. E’ questa una delle idee in cui sta investendo Nautes, azienda marchigiana specializzata in software per il Knowledge Management.
Un’azienda fortemente orientata all’innovazione, visto che ogni anno investe il 35% dei ricavi in ricerca e sviluppo. Da luglio, Nautes collabora con un dottorando di ricerca in Teoria della Comunicazione dell’Università di Macerata, il dott. Francesco Barbabella, specializzato in semiotica e analisi testuali.
La semiotica o semiologia è la disciplina che studia i segni e i meccanismi attraverso i quali tali segni veicolano un significato. Tale ambito di studio è applicato, ad esempio, da alcune agenzie di pubblicità d’avanguardia per capire come i messaggi e le immagini (i “segni”) possono arrivare meglio ad evocare emozioni, concetti e sensazioni (i “significati”) al pubblico.
L’obiettivo di Barbabella è quello di rendere più efficaci e immediate le interfacce: da una parte lavora sui prototipi grafici, individuando gli elementi che necessitano di essere implementati; dall’altra offre supporto ai designer e ai progettisti nella stessa fase creativa dei prodotti o delle pagine web, sia dal punto di vista grafico che dal punto di vista della struttura.
“Il mio fine – ha spiegato Barbabella – è massimizzare l’efficacia delle interfacce garantendo la coerenza dei diversi linguaggi utilizzati: forme, colori, posizioni, spazi, caratteri, immagini, suoni ecc. Tutto deve concorrere a veicolare gli stessi valori, gli stessi concetti. Allo stesso tempo è indispensabile tenere conto delle aspettative che l’utente ha nelle diverse fasi della sua fruizione. In questo modo non solo l’informazione arriva con maggiore forza, ma risulta anche più rapida, facile e intuitiva”.
La teoria utilizzata da Barbabella è quella della “testologia semiotica”, sviluppata dal professore ungherese János S. Petöfi dell’Università di Macerata, uno dei massimi guru mondiali della disciplina. “Gli approcci semiotici tradizionali, in particolar modo quelli narratologici e generativi, analizzano i testi come fossero racconti – ha proseguito Barbabella, – ma non in tutti i casi questo metodo è efficace. La testologia semiotica del prof. Petöfi mi è sembrata più adatta, perché considera il prodotto, in questo caso un’interfaccia software o web, in tutta la sua complessità significativa”.
I diversi linguaggi adottati, che siano immagini figurative, colori, forme, parole, strutture e così via, concorrono a creare il testo come fossero le variabili di una funzione. L’interazione di queste variabili crea il messaggio che arriva all’utente. Si può intervenire su ognuno di questi linguaggi in modo da tenerne le fila e garantirne la coerenza.
Il primo prodotto in cui sono state applicate le ottimizzazioni proposte dal dott. Barbabella è Compass, una piattaforma per Business Process Management. “Le nuove versioni di Compass sono state tutte create in collaborazione col dott. Barbabella – ha raccontato Marco Gialletti, amministratore delegato di Nautes-.
Inoltre i nostri laboratori di Ricerca & Sviluppo stanno lavorando ad implementare tutta la gamma dei prodotti per renderli fruibili da smart phone: un’ulteriore sfida che avrà bisogno del supporto della semiotica. Monitor ridotti, touch screen, un numero minore di tasti: ce n’è abbastanza per tenere impegnato Barbabella fino all’estate”.