Dichiarazione di Luca Nicotra, segretario dell’Associazione radicale Agorà Digitale
Un ministro non può fare provocazioni e poi non trarne le conseguenze. Bisogna dare atto a Roberto Maroni di aver avuto più volte il coraggio di confessare la sua abitudine a scaricare parte della musica illegalmente da Internet.
Il ministro nell’intervista pubblicata oggi da Panorama si dichiara contrario ad approcci repressivi, come quello francese del distacco da internet dei cosiddetti "pirati".
E si spinge ad ipotizzare addirittura una strada di collaborazione tra utenti e produttori di contenuti d’intrattenimento. Tra l’altro non è neppure l’unico ministro ad aver fatto dichiarazioni di questo tipo. Anche il ministro Giorgia Meloni in passato fece dichiarazioni simili.
Ebbene, i due ministri hanno il dovere di trarre le dovute conseguenze di queste loro considerazioni, facendosi promotori di una iniziativa che porti verso l’unica strada alternativa alla criminalizzazione, e cioè la legalizzazione del fenomeno file-sharing.
Il governo stesso si può fare promotore di iniziativa legislativa o in alternativa spinga affinchè venga calendarizzata al più presto la proposta di legge a prima firma Marco Beltrandi, deputato radicale, che prevede l’unica via alla legalizzazione ritenuta davvero percorribile dagli esperti, quella basata sulle licenze collettive estese.
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