Blue Coat Systems, leader tecnologico nell’ambito dell’Application Delivery Networking, ha ampliato il software gratuito K9 Web Protection per una completa compatibilità al nuovo sistema operativo Windows 7, con l’obiettivo di fornire alle famiglie uno strumento semplice da utilizzare per il blocco dei contenuti Web pericolosi, come quelli a contenuto pedopornografico, e delle minacce provenienti dal Web come phishing e malware.
Oltre a supportare le versioni di Windows 7 a 32 bit e 64 bit, K9 Web Protection offre anche il supporto dei sistemi operativi Windows XP e Vista oltre a Mac OS X.
“Con la crescita sempre più vertiginosa delle minacce dinamiche provenienti dal Web e la proliferazione di nuovi contenuti, è fondamentale per le famiglie poter contare su una soluzione di sicurezza Internet che fornisca una protezione continua senza la necessità di effettuare download o altri aggiornamenti,” ha dichiarato Davide Carlesi, Country Manager Italia, Grecia, Cipro e Malta di Blue Coat Systems.
“K9 Web Protection sfrutta le medesime tecnologie di classificazione e valutazione in tempo reale che forniamo alle aziende più esigenti del mondo, in un’applicazione gratuita e semplice da utilizzare orientata agli utenti domestici.”
K9 Web Protection interagisce con il servizio Blue Coat WebPulse, un sistema di difesa collaborativo basato su cloud che offre informazioni sulla sicurezza on demand riguardo alle minacce emergenti e ai contenuti sconosciuti.
WebPulse costruisce una conoscenza all’avanguardia dei contenuti Web noti e non noti grazie a oltre 62 milioni di utenti in tutto il mondo per fornire una protezione continua contro le minacce in arrivo.
Le informazioni condivise offerte dal servizio WebPulse sono a disposizione degli utenti che utilizzano la soluzione K9 Web Protection.
Con le informazioni on demand offerte da K9 Web Protection, i genitori sono in grado di proteggere i propri figli da contenuti inadatti o nocivi permettendo invece l’accesso a contenuti accettabili.
K9 Web Protection può, ad esempio, bloccare un link nocivo pubblicato su un sito di social networking con credenziali di login compromesse, consentendo comunque l’accesso al resto dei contenuti del sito.