Viviamo un cambiamento epocale e la società industriale, così come da sempre concepita, è tramontata. Le nuove tecnologie rendono obbligatoriamente l’impresa flessibile, perché le nuove forme organizzative plasmano l’impresa e la fanno diventare una rete.
La produzione deve essere delocalizzata, i mercati sono oggi conversazioni e la cultura dell’operaio diviene marginale, cooperare diventa la nuova prassi e la conoscenza, il principale fattore di produzione.
Le certezze sono poche, bisogna saper governare la contingenza e imparare a cambiare la direzione anche se si è in corsa, non è più garantita la sicurezza della previsione ma un adattamento rapido ad una realtà che cambia.
Riflettere su queste nuove ed incisive dinamiche è stato l’obiettivo di Societing, la summer school che si è celebrata fra Salerno e Cava dei Tirreni, nella Costiera Amalfitana nel mese di agosto del 2010. Fu Gianpaolo Fabris ha dare la prima nozione di Societing: una rivisitazione necessaria del marketing per potersi aprire a un incontro proficuo con la società.
Ed è ciò che caratterizza la summer school: un mix di seminari diurni e notturni, mare, cene e discussioni dove trenta persone, provenienti da realtà e da background diversi, si sono riunite per una settimana al fine di elaborare idee e soluzioni che fossero in grado di guardare in avanti oltre gli ostacoli apparentemente insormontabili dei nostri tempi.
Heidegger diceva che la chiacchiera è “un fenomeno positivo che costituisce il modo d’essere della comprensione e dell’interpretazione dell’Esserci quotidiano, siamo soggetti in una società complessa”. È così.