Passate bene le ferie nonostante questa cappa opprimente di pessimismo sul nostro futuro economico?
Spero di sì, anche se sono certo che le notizie in arrivo dalle manovre in discussione nel governo, dalle diverse cadute di borsa e dall’aumento del differenziale – o per dirla in modo più “economical-scic” spread – tra titoli italiani e tedeschi ci hanno portato, coscientemente o meno, ad essere più sobri e attenti alle spese.
Lo spettro del default economico è stato quindi, oltre che l’elemento principe di discussione tra vicini di ombrellone, anche un modo per riflettere sulle scelte future di acquisti di beni e servizi e questo, nella logica perenne dell’equilibrio tra domanda e offerta, non può che far stimolare la fantasia di chi i servizi li offre. In tal senso mi soffermo su una recente proposta alberghiera che ho letto essere stata fatta in questi giorni a San Francisco, sicuramente originale.
Lì, nei pressi della culla della moderna tecnologia informatica che è la Silicon Valley, un albergo pare concedere sconti interessanti a quei clienti che lasciano in reception tutti gli orpelli tecnologici che sono diventati – per amore o necessità – “indispensabili” (cellulari, smartphone, tablet, pc, lettori mp3 e chi più ne ha più ne metta). Ovvero pagano meno se si recano in camera “tecnologicamente nudi”, in una sorta di decompressione fisico-psicologica dalla dipendenza di tali mezzi attraverso lo stimolo del risparmio.
Sarà vera gloria? Ai posteri l’ardua sentenza direbbe il poeta, ma a noi che siamo più prosaici viene da pensare se questa esperienza possa avere un minimo di appeal anche in Italia. Io ho la sensazione che qui da noi, salvo che l’hotel non si doti di un filtro stile check-in aeroportuale, il cliente pur di ottenere lo sconto lascerebbe in reception solo un vecchio cellulare tacs dei primi anni novanta, portando seco in camera una dotazione ict degna di un data center del pentagono.
Per associazione d’idee mi viene in mente una scena spassosa di uno dei tanti film di Fantozzi, in cui gli impiegati, comandati dal loro capo cinefilo a seguire per l’ennesima volta il film in originale della corazzata potemkin proprio durante un’importante partita calcistica, cercavano di portare in segreto dentro il cinema radioline di tutti i tipi. Non ci riuscivano e tutte le radioline venivano confiscate, però a un certo punto Fantozzi – non potendone più – espresse un’opinione secca e non ripetibile sul film della corazzata che penso molti ricordino.
Magari sarebbe sbagliato utilizzare questa stessa frase per commentare la proposta di cui sopra, ma – lasciatemelo dire – mi pare assolutamente in linea per giudicare questo periodo storico che stiamo vivendo … o no? “Fino a qui tutto bene” disse colui che si era buttato dall’ottavo piano a chi si sporgeva dal balcone ad osservarlo…Meditiamo, gente, meditiamo…:-)
Tratto dall’editoriale della newsletter di DMO. Per iscriverti alla Newsletter registrati al portale cliccando qui
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