Gelo-ttronico

Martedì 7 febbraio 2012. Ore 8. Esco da casa – vivo alle porte di Torino – e il termometro segna sedici gradi e mezzo sottozero.

Freddo, molto freddo…troppo freddo. Mi ricordo di una mail importante da fare. Tiro fuori dal giaccone il mio fedele smartphone. Ma come si fa ad utilizzare il touchscreen con i guanti? E non sarebbe più facile se avessi una tastiera reale e non virtuale. Un guanto, almeno, me lo debbo togliere, ahimè. Appena posso, giusto per curiosità, provo a fare una veloce ricerca in rete e mi accorgo che esistono guanti appositi su cui è possibile scoprire, volendo, solo l’indice. Proprio fatti apposta per utilizzare al meglio il nostro smartphone o tablet anche sotto il gelo artico, tenendo al calduccio la restante parte della mano.

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La mano rimane al caldo, vero, ma il nostro prezioso amico elettronico ce la farà a sopportare questo freddo siberiano? Temperature che vanno di molto sotto lo zero non sono effettivamente una “mano santa” – tanto per restare in tema di mani – per i nostri gadget elettronici, tutt’altro. Allora anche per loro si trovano disponibili sul mercato custodie di vario tipo, quasi come i cappottini fatti indossare da premurosi padroni ai loro cagnetti di compagnia. Però c’è chi aguzza l’ingegno e la fantasia per trovare soluzioni più economiche, ma che salvaguardano ugualmente il delicato equilibrio termico del nostro amico digitale.

Tra tutte penso possa incuriosire l’espediente di un mio amico per tenere al caldo il navigatore lasciato all’interno della sua vettura tenuta parcheggiata all’esterno, al freddo e al gelo: ha deciso di porlo all’interno di un calzettone di lana, spero e auspico pulito! Tant’è, in ogni caso se non dovete usarlo e se lo portate con voi lo smartphone lo potete tenere comunque in tasca, protetto dal vostro amorevole calore corporeo. Magari tenendolo anche vicino alla vostra nuovissima sciarpa di tendenza, uscita pochi giorni fa e prodotta negli Stati Uniti. Parlo di una sciarpa termo cromatica, in altre parole sensibile alle temperature, e che muta di tonalità di colore con il variare delle stesse, fino ad arrivare a riempirsi di macchie bianche simili a fiocchi di neve al momento in cui inizia a nevicare.

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L’utilità, in questo periodo di magra e di sano pragmatismo economico, potrebbe risultare dubbia, ma anche così l’inverno è comunque diverso in questi tempi high-tech…Meditiamo, gente, meditiamo 🙂

 

Tratto dall’editoriale della newsletter di DMO. Per iscriverti alla Newsletter registrati al portale cliccando qui

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