Oltre 500 specialisti di Wi-Fi di tutta Europa convergono sul Lago Maggiore per sperimentare i vantaggi delle reti locali “all wireless” di Aruba Networks. Progettate per una utenza in mobilità
Una dozzina d’anni fa, Keerti Melkote – una lunga esperienza in Cisco e Intel alle spalle e la startup Shasta Networks già all’attivo – si accorse di una nuova finestra di opportunità: la concreta possibilità di eliminare il cablaggio delle rete locali e abbracciare un concetto di rete “all wireless”. Aruba Networks nasce nel 2002 da questa idea coraggiosa e oggi l’azienda di cui Melkote è ancora CTO, è il numero due, dietro Cisco, nel segmento di mercato dei componenti e del software per la gestione delle Wlan. La californiana Aruba Networks ha chiamato a raccolta a Baveno, sul Lago Maggiore, i componenti europei della comunità degli “Airheads”, gli specialisti del Wi-Fi attivi nelle aziende e nei system integrator. Il messaggio che Melkote e Dominic Orr, il CEO di Aruba, hanno lanciato nei loro interventi ha ancora il sapore di una sfida, ma oggi appare irrinunciabile: «La gente si muove, e le reti devono essere al seguito».
Jon Green, il CTO della divisione di Aruba impegnata nel mercato “governativo”, ha spiegato a Data Manager che la metafora da cui Melkote era partito metteva sullo stesso piano Wi-Fi e telefonia cellulare. «Nel 2002 il wireless veniva considerato una semplice estensione della Lan, come il cordless di casa era una banale estensione della rete telefonica fissa. Keerti voleva trasformare una Wlan in una rete a sé stante, orientata alla mobilità, proprio come la rete cellulare». Quali erano gli ostacoli principali? «Allora – prosegue Green – c’era il problema della performance, il wireless non aveva la stessa capacità di una rete cablata. Poi c’è l’aspetto della sicurezza. Infine c’è una soglia psicologica da superare, specie negli amministratori di rete più tradizionalisti. Ma tutto questo si può superare, ormai anche i militari installano le Wlan a supporto della loro logistica».
«I due grandi trend dell’informatica per l’impresa sono la virtualizzazione, che ha portato al cloud, e la mobilità che sancisce la definitiva affermazione delle Wlan» ha detto Melkote nel suo lungo keynote. All’esterno del data center, il cavo non ha più senso, soprattutto con l’affermazione del Gigabit wireless dello standard 802.11ac ad altissima capacità. «Le tecnologie di Aruba abilitano le “mobility defined networks”, le reti progettate per il nuovo spazio di lavoro di una generazione mobile, che non sa neppure più che cosa voglia dire scrivania e desktop» ha aggiunto Melkote.
Alla conferenza AirHeads hanno partecipato oltre 522 specialisti in rappresentanza di 230 aziende e istituzioni per toccare con mano queste tecnologie e discutere con aziende come Palo Alto Networks, i cui firewall offrono elevati livelli di integrazione con le informazioni raccolte dagli access point Aruba, assicurando una sicurezza mobile ad alta granularità; o Brocade, che collabora con Aruba per integrare le reti mobili con la connettività dei data center. Discutendo con Ben Gibson, da quattro anni il responsabile marketing di Aruba Networks, emerge il ruolo del provider californiano come fornitore di impianti Wlan su larga scala. «Oltre ai vari tipi di access point che includono la famiglia Aruba Instant, facile da configurare e particolarmente orientata alla media impresa, precisa Gibson, forniamo una linea di controller che sottoforma di appliance rappresentano una sorta di cervello delle reti mobility-defined». A queste soluzioni hardware, Aruba affianca piattaforme software come ClearPass, per la gestione sicura degli accessi-ospite; Meridian (frutto di una recente acquisizione) per l’aggiunta di avanzati servizi basati sulla localizzazione degli utenti; e AirWave, un sistema che permette di visualizzare una mappa dettagliata della Wlan e delle sue prestazioni. «Uno sforzo particolare – ha concluso Gibson – riguarda l’aspetto formativo. Con iniziative come la Aruba Mobile Academy che aiuta le università a formare gli amministratori delle reti mobili del futuro».
L’innovator architect dell’aeroporto londinese di Heathrow, società del gruppo spagnolo Ferrovial che gestisce il movimento di 72 milioni di passeggeri all’anno, ha affascinato il pubblico raccontando il progetto di implementazione della rete wireless dei terinal aeroportuali. Dave Draffin ha descritto l’installazione equiparandola a una piccola smart city di quasi 12 chilometri quadrati con 76mila operatori di un centinaio di imprese diverse, tra servizi di supporto e retailers. Oggi in aeroporto funzionano tremila access point Aruba Networks per una novantina di reti federate. «Siamo partiti nel 2008, quando solo pochi manager, tra i passeggeri, scaricavano le mail con Wi-Fi». Con l’ultimo upgrade, la mobile generation che transita da Heathrow può accedere a YouTube a un megabit al secondo, gratuitamente per 90 minuti.