Skype chiarisce: “Gli host dedicati non facilitano lo spionaggio”

Il colosso delle chiamate VoIP ha spiegato che il cambio di architettuta in seguito all’acquisizione da parte di Microsoft non è servito per l’attuazione del programma Project Chess in collaborazione con l’NSA

Nel 2011, in seguito all’acquisizione da parte di Microsoft, Skype è stato costretto a cambiare la sua architettura passando dai supernodi peer-to-peer a quelli dedicati per garantire la continuità del servizio di chiamate VoIP.

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In pieno scandalo PRISM, le rivelazioni diffuse dal New York Times che dimostravano che l’azienda aveva collaborato con la National Security Agency (NSA) per rendere “direttamente disponibili” le chiamate degli utenti alle autorità, il cosiddetto Project Chess, in molti hanno pensato che lo switch fosse destinato a questo scopo.

Skype fa chiarezza

Matthew Kaufman, ex dipendente Skype e ora in Microsoft, ha spiegato come il passaggio dal peer-to-peer ai supernodi dedicati è servito a rendere più semplice risolvere i problemi di stabilità della rete e supportare un maggior numero di utenti. Inoltre, gli host dedicati garantiscono un minor consumo di batteria, aspetto fondamentale per l’uso di Skype sui device mobili.

In Cina invece è conclamato il fatto che Skype sia sorvegliato dal Governo. La collaborazione con TOM Online, uno dei più importanti operatori del Paese, ha creato una versione del servizio VoIP che copia le conversazioni in chat fra gli utenti e ne registra i dati personali.

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