Nella torrida estate britannica ecco un nuovo tentativo di rintracciare segnali alieni e intelligenza extraterrestre
Anche Sua Maestà vuole il SETI (Search for Extra-Terrestrial Intelligence) per una via inglese agli alieni. Un gruppo di astronomi britannici sono intenzionati a trovare finalmente E.T. dopo anni di fallimenti e false speranze. Lo faranno all’interno dell’iniziativa “UK Search for Extraterrestrial Intelligence Research Network”, che per il momento è in attesa di recuperare fondi per partire. “Al momento l’America è al primo posto nel campo. Noi vogliamo diventare i secondi” – ha detto Alan Penny, astronomo presso l’Università di St. Andrews e coordinatore del SETI Research Networks.
Primato USA da raggiungere
La nuova rete dovrebbe gestire la ricerca con radiotelescopi e altre strutture di osservazione per cercare quei segnali che ci si aspetterebbe da civiltà aliene. Un ruolo importante nell’organizzazione del SETI britannico è stato svolto dal “Jodrell Bank Observatory” dell’Università di Manchester tanto che una delle prime iniziative volte a ricercare segnali radio provenienti dallo spazio, anni fa, ha ispirato la costruzione del telescopio Lovell del Jodrell Bank ancora attivo e in grado di scrutare l’oscurità extraterrestre.
I wanto to believe
Per partire, il progetto necessita di fondi. Allen Penny prevede di chiedere una circa che va dai 250.000 dollari ai 1,5 milioni di dollari per assegni di ricerca e miglioramento delle infrastrutture. Finora la ricerca di segnali alieni avviene, più che altrove, dai labs del SETI Institute californiano, attraverso l’utilizzo del costosissimo Allen Telescope Array. L’obiettivo è sempre lo stesso: “Rispondere alla domanda Siamo soli? – ha detto Penny – se si, allora siamo il punto di tutto l’universo. Se non siamo soli ma ci sono altre civiltà, potrebbero essere più avanzate e in grado di aiutarci a lungo. E ‘molto eccitante ma anche molto incerto“.