Sentenza storica negli USA: una scuola del Minnesota dovrà risarcire la studentessa che si era vista spiare l’account Facebook e la casella di posta senza permesso
Spiare di nascosto il profilo di Facebook, accedendo al social network con le credenziali di un’altra persona è reato anche se a farlo è una scuola. La sentenza, prima nel suo genere, arriva dagli Stati Uniti dove un giudice ha condannato una scuola elementare del Minnesota al pagamento di 70 mila dollari a favore di una studentessa che, a detta degli insegnanti, stava chattando con un compagno su temi troppo spinti per l’età.
Libero Facebook in libero Stato
Per questo gli educatori avevano pensato bene di accedere al social network con le sue credenziali per leggere il log della chat e i messaggi di posta elettronica. La scuola, in quel caso, aveva preso il posto dei genitori, come quando viene chiesto di leggere gli sms scambiati sul cellulare ma, per quanto riguarda la faccenda del Minnesota, non vi era alcun permesso scritto che consentiva un comportamento del genere. Secondo un avvocato dell’American Civil LIberties Union, l’utilizzo degli studenti dei social media non deve essere di interesse per la scuola che si frequenta se non rappresenta una minaccia sostanziale alle attività scolastiche come il bullismo o la discriminazione.