SAS si è classificata al n° 1 sulla base di questi tre ingredienti: orgoglio per il proprio lavoro, fiducia nel management e work-life balance
“Questo riconoscimento sottolinea i nostri sforzi per incoraggiare la creatività e l’innovazione in tutto il mondo, non importa dove ci si trovi”, dichiara Jim Goodnight, CEO di SAS. “Il feedback dei dipendenti è fondamentale per raggiungere questo traguardo. I nostri dipendenti si sentono parte dell’azienda tanto quanto l’azienda investe su di loro, li stima e li coinvolge. Il primo posto rispecchia anche il modo in cui diamo valore ai nostri clienti.”
L’anno scorso, SAS si è classificata al secondo posto della World’s Best Multinational Workplaces list. Nel 2012, SAS Belgio e SAS Svezia sono arrivate entrambe al primo posto nella classifica Great Place to Work come migliori aziende per cui lavorare. Nel 2010 e 2011 SAS USA e SAS Norvegia erano entrambi al primo posto della classifica nei loro Paesi. Quest’anno SAS è stata tra i migliori ambienti di lavoro in Belgio, Canada, Europa, Finlandia, Francia, Grecia, India, Italia, Messico, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Svezia, Svizzera e Stati Uniti.
“La Country Italiana si è qualificata per il terzo anno tra le best 35 nel nostro Paese, con una risalita costante nelle posizioni della classifica. Il contributo che portiamo è sicuramente legato alla coerenza nelle politiche di gestione delle Risorse con i valori della Casa Madre e con una forte attenzione al Welfare, sia sul posto di lavoro che come supporto concreto nella vita privata”, spiega Marco Icardi, AD di SAS Italia. “Ci piace considerare SAS come un’azienda aperta che contribuisce all’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro, alla ricerca universitaria e a iniziative di sostenibilità sociale secondo l’approccio del valore condiviso. Tutto questo aumenta l’orgoglio dei nostri collaboratori e il loro coinvolgimento attivo.”
“Le aziende presenti nella seconda edizione della World’s Best Multinational Workplaces creano posti di lavoro basati su fiducia, orgoglio e cameratismo fra i propri dipendenti”, commenta Susan Lucas-Conwell, Global CEO del Great Place to Work. “Il fatto che queste aziende vengano incluse in questa prestigiosa classifca dimostra il loro impegno a migliorare continuamente la vita dei propri dipendenti e fissare nuovi standard innovativi per i luoghi di lavoro del futuro.”
I criteri per entrare nella lista
I criteri che vengono presi in considerazione per includere un’azienda nella classifica prevedono che la società sia compresa in minimo cinque classifiche nazionali di Great Place to Work (GPTW) e abbia almeno il 40% dei dipendenti (che in totale devono esser più di 5mila) dislocato al di fuori del Paese in cui c’è l’headquarter. Quest’anno 251 multinazionali hanno preso parte alla classifica.