Riprendiamo in mano il nostro futuro

A Milano, l’evento Cisco Live chiude con un forum che apre una incoraggiante finestra sulla nuova rivoluzione industriale. Riusciremo, per una volta, a tenerla aperta?

Per quanto rivoluzionario possa essere il futuro della Internet of Everything, gli italiani devono per il momento accontentarsi di una sola buona notizia. Niente più multe per Gina la piadina, la piadineria di Asti che poche settimane fa è balzata agli onori della cronaca per il sequestro – da parte della Guardia di Finanza – di quattro iPad a disposizione dei clienti in attesa nel locale di streetfood. Al termine dell’evento organizzato per celebrare le quattro giornate di Cisco Live nei nuovi spazi di Fiera Milano City, il giornalista e divulgatore Riccardo Luna ha annunciato che l’Agenzia delle entrate ha deciso, con encomiabile rapidità, di annullare sia il sequestro, sia la pesante sanzione di circa 5mila euro comminata al titolare, Roberto Cairo.

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La disavventura capitata a Cairo è servita a Luna per sottolineare l’incomprensibile divario che separa gli abitanti del Bel Paese dagli scenari che eventi come Cisco Live ci presentano come ragionevolmente a portata di mano. Un divario che potrebbe diventare anche incolmabile se non sapremo muoverci in fretta. E pensare che, come hanno spiegato molto bene David Bevilacqua, vicepresident Cisco per il Sud Europa e gli ospiti del “Forum of IoE” provenienti dal mondo della ricerca, dell’università e dell’impresa, sul piano dei prerequisiti tecnologici, i benefici della connettività universale (50 miliardi di persone, macchine e oggetti uniti da Internet nel 2020, un valore stimato in 19mila miliardi di dollari ripartiti in dieci anni), ci sono tutti. Come ha sottolineato l’altra giornalista chiamata a condurre il forum di Cisco Live, Barbara Carfagna: «La via alla nuova rivoluzione industriale di Internet non dobbiamo trovarla, possiamo crearla».

Per l’AD di Cisco Italia Agostino Santoni, il bilancio di Cisco Live (Milano, 27-31 gennaio), non avrebbe potuto essere più soddisfacente. L’evento globale di Cisco e dei suoi partner (nel complesso ventiquattro edizioni europee), arrivava in Italia per la prima volta, attirando 7mila visitatori ed espositori in rappresentanza di ben 95 nazioni. Santoni ha anche sottolineato il momento formativo della Academy Live, che con le sue lezioni sulla IoE ha raggiunto 500 studenti a Milano e altri 8.000 attraverso i collegamenti streaming.

La lectio magistralis di Bevilacqua sulla rete intelligente e le incredibili opportunità collegate al giacimento da 35 zettabyte previsti sempre nel 2020 ha offerto al manager europeo di Cisco lo spunto per esortare i suoi connazionali a non perdere l’ennesimo treno. «Secondo una nostra analisi, una adozione massiccia delle tecnologie della Internet of Everything porterebbe a un risparmio di 100 miliardi di euro tra costi amministrativi, efficientamento delle smart cities, sanità avanzata. «La tecnologia può essere il catalizzatore di una trasformazione radicale del Paese. Mi chiedo come facciano certi intellettuali a guardare con sospetto a una tecnologia che Papa Francesco definisce “dono di Dio”».  La nuova rivoluzione industriale è un fatto ineluttabile, e per un motivo molto semplice, ha aggiunto Bevilacqua. «Pensate ai cambiamenti che vent’anni di Internet hanno portato alle nostre vite, e considerate che tutto questo è stato possibile con appena l’1% di utenti connessi». Che cosa succederà quando avremo le connessioni riguarderanno il 99% di 50 miliardi di oggetti?

Bevilacqua termina il suo intervento con un tributo a Marco Zamperini – l’amatissimo “funky professor” della Internet all’italiana – ed esorta a uno sforzo collettivo per una trasformazione che può partire da subito grazie a Expo 2015: altro formidabile catalizzatore di cambiamento. L’appassionato discorso lascia spazio alle tante suggestioni regalate da Maria Letizia Mariani di Philips, che ha parlato della luce intelligente possibile con i nuovi prodotto di illuminazione Philips hue. Dal futurologo Gaetano Ravasio con l’auto connessa. Da Livio Gallo dell’Enel con i “pro-sumer” di energia elettrica. Dal botanico Stefano Mancuso con gli alberi-sensori del Wood Wide Web. Dal fisico genovese Roberto Cingolani e i suoi robot e nanomateriali. E alla fine della visionaria mattinata Agostino Santoni saluta la grande platea ricordando i tanti cervelli italiani che si nascondono dietro a molte invenzioni della stessa Cisco con la dedica del Forum ad Adriano Olivetti, simbolo vivente della prima rivoluzione informatica italiana.

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