TeliaSonera sta aggiornando la propria rete di accesso a banda larga fissa per offrire servizi business e consumer multimediali quali, ad esempio, TV ad alta definizione, streaming video in diretta e gaming online. Ericsson fornisce la rete di accesso a banda larga costituita da un milione di linee basata sulla tecnologia VDSL2.
Mikael Bäckström, alla guida di Ericsson Scandinavia e Paesi Baltici, ha dichiarato: “La decisione degli operatori di passare dall’ADSL alla tecnologia VDSL2 è in linea con la necessità da parte dei consumatori di usufruire di una maggiore ampiezza di banda da casa.
L’unione dell’accesso in fibra con il preesistente accesso in rame è un modo efficace e veloce per distribuire a tutta la nazione la banda larga ad alta velocità”.
L’uso di Internet in Svezia è ampiamente diffuso e, secondo recenti statistiche svedesi, quasi il 90% delle famiglie ha una connessione Internet nella propria abitazione. L’obiettivo delle autorità svedesi è quello di garantire l’accesso a velocità fino a 100 Mbit/s sulle reti a banda larga.
Ove Alm, Senior Vice President di TeliaSonera Networks, ha affermato: “Potenziando la nostra rete a banda larga fissa soddisferemo la crescente richiesta di ampiezza di banda e aumentando la velocità sia sulle nostre reti fisse che su quelle mobili, i nostri clienti saranno in grado di fruire di servizi personalizzati a prescindere dal luogo in cui si trovano e dal dispositivo che stanno utilizzando.”
Con questo accordo, Ericsson fornirà la soluzione EDA 1200 basata sulla tecnologia VDSL2 e i relativi servizi per l’installazione. Il contratto include Svezia, Danimarca e Norvegia. L’implementazione parte dalla Svezia e proseguirà nei prossimi 12 mesi.
La tecnologia VDSL2 permette di raggiungere velocità senza precedenti sulle tradizionali linee in rame, offrendo nuove opportunità agli operatori, che possono così fornire ai consumatori servizi a banda larga a velocità elevate.
Utilizzando questa tecnologia, gli operatori possono estendere le connessioni in fibra nelle linee in rame già esistenti nell’ultimo miglio, ottimizzando così il riutilizzo dell’infrastruttura preesistente.