Forte delle sue competenze tecnologiche, della flessibilità organizzativa e della capacità di personalizzare l’offerta, la società si propone al proprio comparto di riferimento quale partner e interlocutore privilegiato, lanciando una nuova piattaforma di servizi di rete gestiti. E investendo, in controtendenza sul mercato…
Il primo anniversario del neo CDA societario, il prossimo 30 ottobre, non potrebbe cadere in un momento più propizio, a sottolineare come la strada scelta a suo tempo dal management si sta rivelando quella giusta. Una strada che per Retelit significa infatti proporsi oggi al proprio ambito di riferimento “senza cambiare il suo DNA – ha detto Gabriele Pinosa, presidente del consiglio di amministrazione dell’azienda -, ma sviluppando le potenzialità già esistenti e lanciando un’offerta del tutto nuova, in linea con la crescita che la società sta conoscendo”.
E questo, ha rilevato Enrico Mondo, direttore generale di Retelit, in virtù di asset societari che parlano di una rete di oltre 7.600 Km di fibra ottica, “costruita su strade comunali e provinciali e che entra cioè nel cuore dei centri abitati”, di 18 data center interconnessi nelle più importanti città italiane e di 8 reti metropolitane, oltre che di un’espansione della propria rete all’estero, con un POP a Francoforte.
Tutto ciò a beneficio in particolare del proprio comparto privilegiato di carrier, sia nazionali che internazionali, e utility, nonché di altri settori in forte crescita quali broadcaster, ICT e cloud e difesa internazionale.
Settori cui, ha ricordato Mondo, la società si propone da sempre forte di valori come la neutralità, che la fa percepire “come partner e non come potenziale competitor, in grado di dar vita a rapporti duraturi e di vera partnership coi carrier”, la grande flessibilità, con “la sua organizzazione che è agile e snella, capace di fornire risposte rapide sia in pre che in post vendita”, e la personalizzazione, poiché i servizi che propone sono sì standard, “ma anche personalizzabili in base alle esigenze dei clienti, cui si adattano in modalità tailor-made”.
Caratteristiche che Retelit ha trasferito nella proposta denominata M-Link, illustrata dal direttore commerciale Giuseppe Sini, “una nuova piattaforma di servizi di rete gestiti” che per la società ha il significato di un mutamento sostanziale, in quanto “significa passare da un trasporto a una rete intelligente”. Un vero cambiamento di paradigma, dunque, per Sini, che porta Retelit a proporre a una platea d’interlocutori, quali le telco, i service provider ICT, i broadcaster e i new media, servizi VPN di livello 3 (MPLS VPN), 2 (Ethernet VPLS) e 1 (Optical VPN), quest’ultimi fra l’altro “proposti proprio da Retelit per la prima volta in Italia”, ha evidenziato Sini.
Servizi che si avvalgono di “competenza, qualità e innovazione”, atout che “i tradizionali operatori di telecomunicazioni non posseggono”, sono state ancora le parole di Sini, “coi quali siamo a offrirci con un modello unico e nuovo sul mercato”.
Il tutto, come ha voluto sottolineare Pinosa, frutto d’investimenti che Retelit sta compiendo e che proseguiranno fini al 2015, per un totale di 75 milioni di euro, in tecnologie e risorse umane, “in piena controtendenza rispetto a un mercato in difficoltà: il che costituisce per noi un rilevante valore aggiunto”.