L’InterOperability Laboratory (UNH-IOL) dell’Università del New Hampshire ha analizzato Red Hat Enterprise Linux 6 per verificare la sua interoperabilità IPv6 rispetto al profilo USGv6 Host
Red Hat ha annunciato che Red Hat Enterprise Linux 6 ha soddisfatto i requisiti di valutazione USGv6 richiesti dal National Institute of Standards and Technology, fornendo alle agenzie governative degli Stati Uniti garanzia di conformità al profilo USGv6 Host per la migrazione alla versione 6 di Internet Protocol (IPv6).
Se da un lato il passaggio a IPv6 risulta attualmente critico per le agenzie governative degli Stati Uniti data la saturazione degli indirizzi IPv4, dall’altro il nuovo protocollo consente la scalabilità necessaria per nuove iniziative tra cui cloud computing, banda larga, e smart grid. Questo ha spinto l’Office of Management and Budget (OMB) a chiedere al National Institute of Standards and Technology (NIST) di sviluppare l’infrastruttura tecnica – compresi standard e test – per supportare l’adozione su larga scala di IPv6. NIST ha quindi sviluppato un profilo tecnico standard e un programma di test – noto come USGv6 – che certifica host, router, switch e prodotti per la sicurezza conformi al nuovo protocollo IPv6. Secondo il profilo USGv6, tutti i vendor di reti devono sottoscrivere una Suppliers Declaration of Conformity (SDOC) per USGv6 quale requisito necessario per essere presi in considerazione nella scelta di nuovi acquisti IT da parte del governo.
Per ottenere la conformità, Red Hat ha soddisfatto pienamente i requisiti USGv6 completando il test di compliance e interoperabilità IPv6per Red Hat Enterprise Linux 6. Dopo rigorose verifiche da parte dell’InterOperability Laboratory dell’University of New Hampshire uno dei due laboratori third-party accreditati per effettuare tale test, Red Hat Enterprise Linux 6 è stato dichiarato conforme.
UNH-IOL ha testato Red Hat Enterprise Linux 6 rispetto ad alcuni aspetti obbligatori – tra cui USGv6 Base, Stateless Address Auto-Configuration (SLAAC), Addressing Architecture, Encapsulating Security Payload (ESP), Internet Key Exchange (IKEv2) e IP Security v3 (IPSec -v3) – confermando che la piattaforma aveva perfettamente soddisfatto i requisiti relativi agli standard tecnici e alla valutazione di interoperabilità dettati da NIST. Red Hat Enterprise Linux 6 è risultata dunque pienamente conforme e in grado di supportare l’implementazione di servizi di reteIPv6 end-to-end sicuri che abilitano missioni e applicazioni delle principali agenzie federali.
“La conformità USGv6 SDOC di Red Hat conferma che le agenzie governative degli Stati Uniti sono in grado di proteggere gli investimenti in tecnologia IPv6 usufruendo delle funzionalità avanzate offerte da Red Hat Enterprise Linux 6”, ha dichiarato Paul Smith, vice president and general manager, Public Sector di Red Hat. “Uno stato IPv6 sarà in grado di contrastare meglio le sfide IT poste dall’attuale trend verso una società “collegata” e la nostra conformità a questo test garantisce che Red Hat può essere il consulente di fiducia per tali iniziative”.
“La conformità a IPv6 risulta essere una componente critica man mano che l’infrastruttura Internet del paese evolve”, ha concluso Timothy Winters, Senior Manager, IP Technologies di UNH-IOL. “I test che eseguiamo sono completi ed obiettivi. Le agenzie governative possano quindi affidarsi serenamente a Red Hat Enterprise Linux 6, certi della sua conformità ai requisiti dell’agenzia federale SDOC”.