Record di malware nel III trimestre 2013

Da gennaio a fine settembre sono stati 10 milioni i nuovi esemplari rilevati, con Android e iOS target costanti di attacchi

Panda Security ha pubblicato il report sul malware del III trimestre 2013, realizzato dai propri laboratori anti-malware. Un dato impressionante è il record ottenuto dagli autori di malware, con una quota di 10 milioni di esemplari identificati in soli nove mesi, quantità pari a quella rilevata nei dodici mesi del 2012. I Trojan restano la minaccia più diffusa e la causa principale di infezioni.

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Tra i codici più rilevanti degli scorsi mesi si è distinto CryptoLocker, un nuovo ransomware che sequestra i documenti degli utenti e richiede un riscatto. Abbiamo assistito anche a un significativo incremento del numero di attacchi che sfruttano la tecnica del DNS cache poisoning, che hanno colpito alcune importanti pagine Web in Malaysia, tra i quali i siti locali di Google, Microsoft e Kaspersky.

Android continua a essere l’obiettivo principale tra tutte le piattaforme mobili, nonostante alcuni attacchi di elevato profilo verso iOS.

Cyberwar: NSA sempre nell’occhio del ciclone

Per quanto riguarda il cyberspionaggio, gli Stati Uniti hanno “rubato” il primato alla Cina dopo le rilevazioni di PRISM utilizzato dall’NSA per ottenere dati dalle principali aziende americane tra cui Microsoft, Google, Apple e Facebook.

“Tutto sembra indicare che ci saranno nuove rivelazioni sui programmi di controllo dell’NSA per spiare in modo indiscreto utenti, aziende e governi di tutto il mondo”, spiega Luis Corrons, direttore tecnico dei laboratori di Panda Security.

Statistiche del III trimestre 2013

I Trojan sono ancora la primo posto, con il 76,85%, seguiti da worm (13,12%), virus (9,23%) e adware/spyware (0,57%).

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Il 78% degli attacchi di questo trimestre è stato causato da Trojan, seguito dal 6,63 da virus, il 6,05 da adware/spyware e il 5,67% da worm.

Diffusione geografica del malware

L’America Latina continua a essere l’area con il numero più elevato di attacchi. Tuttavia, nella classifica dei 10 paesi più colpiti la Cina è al primo posto con circa il 60%, seguita da Turchia (46,58%) e Perù (42,55%).

L’Europa, fortunatamente, rientra tra le aree con il minor numero di infezioni. Le nazioni meno colpite sono i Paesi Bassi (19,19%), Il Regno Unito (20,35) e la Germania (20,60%). L’unica non europea presente nella Top Ten è l’Australia, con il 26.67%.