Quasi il 50% dei dirigenti e manager italiani lavora da remoto per almeno metà settimana

Il telelavoro sta prendendo sempre più piede, accresce la produttività e riduce i costi operativi, aumentando la fidelizzazione del personale

Una nuova ricerca promossa da Regus, fornitore mondiale di soluzioni flessibili per ambienti di lavoro, mostra che la metà della forza lavoro mondiale usufruisce effettivamente in modo produttivo del lavoro flessibile.

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L’indicatore economico globale del 2013 di Regus rivela che gli impiegati ancora legati alla scrivania dell’ufficio rappresenteranno presto una sparuta minoranza. Lo studio di Regus, condotto su più di 26.000 dirigenti aziendali in 90 paesi, evidenzia che il 48% lavora in remoto per almeno la metà della propria settimana lavorativa. In Italia, circa la metà dei dirigenti lavora in modo flessibile per almeno metà settimana (47%).

L’Italia e il lavoro da remoto.

Secondo la ricerca Regus, il 45% degli italiani intervistati (55% a livello globale) è convinto che sia perfettamente possibile gestire efficacemente un team in remoto; infatti, una porzione significativa delle aziende sta introducendo un rigore sempre maggiore nella gestione del telelavoro del proprio personale.

La ricerca Regus mostra anche che il 31% delle aziende in Italia (quasi il 37% a livello globale) utilizza degli appositi sistemi di reporting a monitoraggio dell’efficienza, mentre il 43% dei manager che operano in remoto utilizza le videochiamate per comunicare con i propri team (43% a livello globale).

I dati più significativi in Italia:

. il 47% lavora in remoto per metà della settimana o più;

. il 45% afferma che la supervisione continuativa a distanza è un risultato raggiungibile, ma soltanto se i responsabili ricevono adeguata formazione;

. il 41% ritiene che la fiducia sia un fattore importante;

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. il 31% delle aziende utilizza sistemi di reporting per monitorare l’efficienza dei telelavoratori;

. il 43% utilizza la comunicazione video tra i responsabili e i dipendenti;

. il 23% ritiene che la supervisione a distanza consenta di mantenere un rapporto più professionale.

L’esperienza del lavoro flessibile può avere un valore particolare per i giovani. Il 25% degli intervistati in Italia ritiene che i giovani dipendenti siano maggiormente responsabilizzati dal telelavoro. Inoltre, il lavoro flessibile sta creando un nuovo tipo di interazione tra i capi ufficio e i loro sottoposti. Il 23% degli intervistati ritiene che la supervisione a distanza aiuti a mantenere un rapporto più professionale.

Commentando lo studio, Mauro Mordini, general manager di Regus in Italia, afferma: “Il lavoro flessibile è una conquista per tutti, se il team di gestione prende le redini della situazione. Le aziende con cui parliamo ci dicono che la fiducia e la libertà ricoprono un ruolo fondamentale nella gestione del telelavoro e che, una volta messe in atto, i vantaggi sono evidenti: maggiore produttività, fidelizzazione del personale e costi operativi più bassi.”