Profumo: niente proroga per le iscrizioni e pre-test per gli atenei a numero chiuso

Il Ministro dell’Istruzione ha escluso la possibilità di una proroga alle iscrizione online per il prossimo anno. A tutti coloro che vorranno frequentare un’università a numero chiuso, sarà possibile fare un test preliminare non vincolante

Il Ministro dell’Istruzione Francesco Profumo è intervenuto oggi sui temi caldi che riguardano la scuola e l’università. Per quanto riguarda le iscrizioni online al prossimo anno scolastico non ci saranno proroghe. Gli studenti che vorranno frequentare un’università a numero chiuso potranno effettuare un test per prepararsi a quello dell’ateneo e vedere se hanno scelto il corretto corso di studi. E’ stato anche riformato il sistema che distribuisce i fondi delle borse di studio a livello nazionale.

TI PIACE QUESTO ARTICOLO?

Iscriviti alla nostra newsletter per essere sempre aggiornato.

“Le date devono essere rispettate”

“Le date devono essere rispettate. Questo Paese deve imparare che se ci sono regole che vanno osservate organizzandosi per tempo”, ha affermato Profumo in merito alle iscrizioni online. Si pensava che il sistema non avrebbe retto alla mole di richieste, che hanno superato la quota di 1 milione, ma il ministro ha assicurato che non ci sarà bisogno di posticipare il termine ultimo del 28 febbraio.

Pre-test per le università a numero chiuso

Profumo ha anche spiegato la sua intenzione di istituire un pre-test a primavera per tutti gli studenti che vorranno iscriversi a università a numero chiuso. Il test, non vincolante, anticiperà quello istituito dai singoli atenei e sarà accompagnato da un simulatore per esercitarsi, simile a quello utilizzato dai futuri docenti per svolgere il concorso per una cattedra. Le domande terranno conto dei programmi scolastici studiati alle superiori e quindi lo studio per questo “esame” sarà di supporto a quello di maturità.

Leggi anche:  AICA e Comune di Bari hanno realizzato un modello di eccellenza nella formazione digitale dei dipendenti pubblici

Profumo ha così risposto alle critiche sulla decisione di effettuare il pre-test a primavera: “Le graduatorie per essere consolidate necessitano di almeno due mesi. Con i test a metà settembre si arrivava spesso a metà dicembre senza avere ancora graduatorie consolidate con gravi disservizi per gli studenti dal momento che le lezioni cominciano, invece, a ottobre. E per chi scopriva di non essere inserito in graduatoria, le difficoltà logistiche non erano poche. Vogliamo evitare tutto ciò. Questo è un Paese arruffone, ma si può cambiare passo”.

Nuove regole per la distribuzione delle borse di studio

Sono state previste nuove norme in merito alla distribuzione dei fondi provenienti da Stato e Regioni, destinati alle borse di studio. “Si prevede – ha spiegato il ministro – una soglia minima di 150 milioni da parte dello Stato, un contributo da parte delle Regioni pari ad almeno il 40% dello stanziamento statale e tasse regionali normalizzate per i non idonei. Si arriva in questo modo almeno a 440 miliardi rispetto ai 360 dell’anno scorso, un aumento che si traduce in 25.000 borse in più. L’obiettivo è arrivare a una coincidenza di numero tra idonei e beneficiari, evitando forti sperequazioni tra regione e regione”.

Sequestrare alla mafia per fare nuove scuole

Profumo ha anche esposto un’idea originale su come reinvestire il patrimonio sequestrato alla mafia. I beni confiscati andrebbero a formare un fondo immobiliare che permetterebbe di costruire nuove scuole, soprattutto al Sud. “Sarebbe un’operazione importante se si trovasse una modalità per cui una parte dei beni confiscati alla mafia potesse essere conferita a questo Fondo e poi convertita in nuove scuole”, ha affermato il ministro.

Leggi anche:  PA data-driven, la sfida della burocrazia invisibile