Plastic Busters: una nave per pulire i mari dalla plastica

La barca ecosostenibile navigherà per il Mediterraneo per ridurre la presenza di rifiuti plastici nel nostro mare. Dei 3 miliardi di rifiuti che inquinano nel Mare Nostrum l’80% è composto da plastica

Il dipartimento di Scienze fisiche, della terra e dell’ambiente dell’Università di Siena ha lanciato il progetto “Plastic Busters”. Una nave ecostenibile, con una propulsione simile all’MS Turanor di PlanetSolar, navigherà per il Mediterraneo con a bordo scienziati e strumenti scientifici all’avanguardia per mappare le zone dove sono più diffusi i rifiuti di plastica e studiare gli effetti dell’inquinamento sulla fauna marina. Plastic Busters, che ha ottenuto l’adesione di 30 enti di ricerca internazionali, partirà dalla Toscana e farà tappa a Gibilterra e in Tunisia, Egitto e Grecia. Dopo 3 mesi di navigazione l’imbarcazione approderà a Venezia.

TI PIACE QUESTO ARTICOLO?

Iscriviti alla nostra newsletter per essere sempre aggiornato.

L’inquinamento da plastica

Secondo i dati raccolti dall’ateneo senese dei 3 miliardi di rifiuti che inquinano il Mediterraneo tra il 70 e l’80% è composta da materie plastiche. Nello stomaco di una tartaruga sono stati trovati fino a 143 frammenti di buste e altri oggetti di Pet. Questo materiale è pericoloso non solo per la fauna marina ma anche per l’uomo, in quanto le sostanze inquinanti arrivano fino a noi attraverso la catena alimentare.

Gli esperti hanno stimato che entro il 2050 il mondo sarà sommerso dalla plastica. Per ovviare al problema un piccolo paese degli Stati Uniti e la Mauritania hanno deciso di bandire le classiche buste e le bottiglie realizzate con questo materiale.

Leggi anche:  IBM migliora l'AI geospaziale per combattere le sfide climatiche