Il Comune utilizzerà telecamere pubbliche e private per creare un’unica grande rete di controllo a disposizione delle forze dell’ordine
Molto più di un Grande Fratello. Non si tratta di essere controllati all’interno di una singola casa o edificio, o magari in un ristretto perimetro. Siamo dinanzi al più grande esempio di società controllata da sistemi di videosorveglianza, almeno in Italia. Stamattina il Prefetto di Pisa Francesco Tagliente ha presentato alla trasmissione RAI Uno Mattina il progetto della città di unire gli sforzi per monitorare costantemente il territorio, con molteplici obiettivi.
L’unione fa la forza
“L’idea è quella di creare una rete di telecamere pubbliche e private che permettano di risparmiare sui costi di monitoraggio degli enti preposti – ha spiegato in tv – bisogna razionalizzare le risorse, creare un sistema per consentire alle forze di polizia di risparmiare tempo in casi di vicende criminali o delittuose, per arrivare subito all’identificazione di movimenti sospetti”. Ma come l’hanno presa i cittadini? “C’è una grande richiesta di sicurezza – prosegue il Prefetto Tagliente – anche a scapito di una certa libertà personale”.
Privacy e diritto all’oblio
Certo è che non tutti saranno d’accordo con l’essere costantemente sotto l’occhio delle telecamere comunali e prefettizie. Tagliente ha spiegato che non si tratta di installare nuovi sistemi di sorveglianza, ma di utilizzare quelli già esistenti. Il dubbio sorge con la considerazione che le normali telecamere poste a controllo delle abitazioni private sono puntate esclusivamente su pianerottoli o nelle immediate vicinanze degli ingressi (o almeno dovrebbero esserlo) per non rischiare multe di violazione della privacy. Come si possa monitorare tutto il territorio senza modificare nulla è quindi da vedere. E inoltre siamo sicuri che è tutto lecito e legale? “Per questo al prossimo Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica abbiamo invitato un rappresentante del Garante – spiega Tagliente – per essere sicuri di rispettare tutte le norme vigenti in materia e non incorrere in qualche violazione sulla privacy”. Ma non è tutta l’idea ad esserlo già?