Frost & Sullivan prevede per i prossimi anni un’espansione globale dei data center di circa il 10%. Considerato che attualmente il consumo di energia complessivo accreditato dall’IT vale per il 3%, vuol dire che questa percentuale tenderà progressivamente ad aumentare. Una tendenza inarrestabile?
La modernizzazione dei data center fa intravedere una prospettiva di sviluppo coerente con un contenimento delle emissioni di anidride carbonica.
Da una parte il consolidamento e virtualizzazione dei server all’interno dell’ambiente corporate tradizionale, dall’altra la migrazione di porzioni, anche consistenti, di applicazioni e risorse dall’interno del perimetro aziendale verso il cloud – private, public o un cocktail combinato delle due – lasciano presupporre che la ricerca di nuova efficienza e produttività dei data center possa condurre a una riduzione o contenimento della potenza complessiva assorbita.
Sebbene esistano molti interrogativi sulle dinamiche che interesseranno i sistemi a livello enterprise – quale la disposizione e mutare gli assetti tradizionali e configurare una dimensione cloud alternativa? – è altrettanto vero che l’esperienza acquisita in ambito public tenderà a influenzare un più rapido passaggio a forme di computing di tipo on-demand da parte di organizzazioni di piccole e medie dimensioni.
La logica di acquisizione Software as a Service (SaaS) si presume possa diventare attraente per coloro che non hanno al proprio interno risorse sufficienti per garantire la manutenzione e gestione di una informatica indoor e che i vantaggi del pay as you go possano rivelarsi prevalenti sui costi di adozione basati sul licensing.
La progressiva riduzione del consumo di energia passa quindi da un consolidamento e razionalizzazione delle risorse complessive di tutte le organizzazioni, siano esse grandi piccole e medie, e dipende in larga misura dall’affermazione delle infrastrutture di erogazione di applicazioni e servizi in una logica cloud così come dalla capacità di queste ultime di porsi effettivamente come possibile alternativa a un modello tradizionale.
Per quanto sia ipotizzabile un incremento della potenza installata all’interno dei data center di public cloud in stile Google, Microsoft o Yahoo! L’innovazione tecnologica crea le opportunità per aumentare la produttività, ovvero fare di più con meno e, a parità di potenza erogata, soddisfare un più ampio numero di utenti.
L’espansione prevista da Frost & Sullivan in relazione ai data center può quindi essere vista con un certo di ottimismo, poiché significa una crescita di potenza associata a moderne infrastrutture in grado di esprimere un rapporto price-performance, in termini di energia consumata, migliore dei precedenti. Sarebbe come dismettere e smantellare centrali a carbone in favore di una produzione di energia meno inquinante.