L’acquisizione di Palm proietta HP nella dimensione smartphone

L’acquisizione di Palm da parte di HP, annunciata per un valore di 1,2 miliardi di dollari, è la testimonianza di quanto sia importante e per certi versi inevitabile che i fornitori globali di tecnologia operino contemporaneamente su più mercati, quello consumer e quello aziendale.

In questo ultimo decennio la dimensione personale di computing e di comunicazione si è completamente trasformata ed è oggi caratterizzata da un insieme di oggetti sempre più differenziati, nati dalla reciproca contaminazione tra tecnologia informatica e telecomunicazioni.

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Il caso di Palm, in questo senso, è emblematico. Fu la prima società a introdurre nel 1996 una categoria di prodotto denominata PDA, Personal Digital Assistant, evolutasi poi nel tempo fino a confluire in quella categoria oggi comunemente definita come smartphone.

Da parte dei fornitori di tecnologia informatica la tentazione di proporsi con una propria offerta nell’ambito del mercato mobile si è fatta sempre più forte, così come lo diventa, in modo opposto e contrario, per i fornitori che hanno tipicamente presidiato l’area mobile, oggi interessati a estendere la propria offerta verso dispositivi in stile netbook, vedi Nokia.

Ma inserirsi in un segmento di mercato già ampiamente presidiato senza avere competenze industriali consolidate può essere un’operazione di non facile soluzione. Prova ne è che, fino a questo momento, la proposizione di una offerta mobile messa a punto da HP con i dispositivi iPaq non è decollata.

Eppure le novità più interessanti nell’ambito mobile sono nate proprio dall’ingresso di due outsider: Apple con il suo iPhone e Google con Nexus hanno messo in discussione i fondamentali di un mercato che in passato sembrava destinato a essere controllato dai precursori della telefonia mobile.

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La competizione si gioca oggi su una scala più globale rispetto al passato. La ricerca di nuove aree di profitto porta inevitabilmente a una collisione di interessi ed aziende che una volta operavano in mercato separati si trovano a competere in eguali categorie di prodotto.

Per HP l’acquisizione di Palm non pone fine agli sviluppi e all’introduzione di nuovi prodotti basati con il partner storico di riferimento, vale a dire Microsoft. Sono attesi a breve i nuovi tablet pc e il supporto ai sistemi operativi Microsoft non viene messo in discussione.

Ma essere proprietari di una tecnologia come quella di Palm, basata su proprio sistema operativo, WebOs, pone l’azienda nella condizione di avere una maggiore autonomia sugli sviluppi futuri.

Autonomia che potrà permettere di valutare la creazione di nuovi oggetti ancora diversi da quelli sinora prodotti da Palm. Per quest’ultima le prospettive di crescita erano ormai pressoché inesistenti: la quota di mercato nel segmento smartphone secondo dati Idc è dell’1,5%