La grande fame di server degli internet data center

Cresce la domanda di server trainata soprattutto dall’affermazione di internet data center e da un rinnovato interesse delle aziende nell’outsourcing.

Le vendite di Ibm nel secondo trimestre dell’anno sono aumentate del 30%. Stessi risultati positivi erano stati raggiunti nel primo trimestre registrando un aumento del 36%.

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Un fenomeno che si riflette nell’andamento della tecnologia di base: le vendite di processori per server realizzate da Intel in questo ultimo trimestre sono cresciute del 42% rispetto allo stesso periodo del 2009 e le vendite associate a internet companies, riferisce la società di Santa Clara, sono pressoché triplicate.

La domanda e l’acquisto di volumi consistenti di server, se da una parte è determinata da una progressivo ampliamento del numero di utenti, dall’altra è influenzata dalla necessità di far fronte a una richiesta di capacità sempre maggiore per gestire un traffico nel quale la componente video diventa sempre più rilevante.

In base a quanto affermato da Google la spesa in conto capitale, riferita a server e hardware complessivo, è stata quest’anno di 476 milioni di dollari, una somma superiore di circa tre volte a quanto speso nell’anno precedente.

Negli Stati Uniti la potenza complessiva dei data center che erogano servizi internet diventa sempre più consistente e la spesa server associata esprime la tendenziale progressione di questo fenomeno.

Sono aziende conosciute localmente, che non hanno un brand internazionale, ma che garantiscono servizi per i quali è necessario disporre di infrastrutture nell’ordine delle migliaia di server.

 

 

 

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