300 mila telefoni basati su sistema operativo Android attivati quotidianamente. Lo afferma Andy Rubin, Vp Engineering di Google e responsabile dello sviluppo della piattaforma opensource per il mercato mobile.
Una performance commerciale che equivale a 27 milioni di dispositivi al trimestre, circa due volte il numero di iPhone che Apple riesce piazzare sul mercato su base trimestrale (nell’ultimo quarter sono stati 14 milioni).
In base a quanto riportato da Gartner nel terzo trimestre dell’anno, relativamente al mercato degli smartphone, Android ha scalato la classifica e si è posizionato al secondo posto in termini di market share. Android più popolare dell’iPhone, dunque.
La formula adottata dal gigante di Internet per il settore mobile sembra quindi avere colpito nel segno ed essersi assicurata la fiducia di alcuni tra i più importanti produttori di dispositivi di comunicazione mobile, in tutte le declinazioni oggi possibili, dal tablet allo smartphone.
Android si dimostra una tecnologia che non ha nulla da invidiare a quanto proposto da fornitori consolidati, come Apple, Nokia e Rim e nei confronti della stessa Microsoft che, alla stessa stregua di Google, esercita la propria competizione all’interno di una dinamica di settore che gode delle più alte prospettive di crescita, attraverso lo sviluppo e distribuzione di un proprio sistema operativo.
Ma a differenza di quest’ultimo la capacità di attrazione di Google si basa soprattutto sulla gratuità , non essendo Android un sistema operativo soggetto ad alcun costo di licenza. Una condizione che permette ai produttori di immettere sul mercato tecnologia con un margine di guadagno superiore a quanto realizzabile rimanendo all’interno di una logica industriale proprietaria Microsoft-like.
Google non può che ritenersi soddisfatta: la moltiplicazione dei pani e dei pesci realizzata con Android, pur non producendo un ricavo diretto, riesce a innescare un’altra fonte diretto, così come già avvenuto per il motore di ricerca. Secondo quanto testimoniato da Susan Wojcicki, senior VP di Google, Ad Mob, il servizio equivalente ad AdSense, gestisce più di miliardo di richieste al giorno.
Per Google, ancora una volta non è la tecnologia di base a essere il motore in grado di generare remunerazione. La tecnologia è solo un abilitatore di servizi e sono questi ultimi a costituire il vero elemento in grado di innescare nuovo valore e sostenibilità economica al business.