A una settimana di distanza dalla tragica scomparsa del 46enne talentuoso attore e regista statunitense Philip Seymour Hoffman, trovato morto nel suo appartamento di New York per una probabile overdose di eroina, la compagnia di produzione canadese Lionsgate decide di ridare vita digitalmente all’attore per concludere le riprese del film Hunger Games 3.
A diffondere la notizia è il New York Post, dopo che il sito Hollywood Reporter ne aveva già dato notizia qualche giorno fa.
Hoffman avrebbe dovuto infatti recitare nei panni di Plutarch Heavensbee per altri sette giorni sul set di Hunger Games: Il canto della rivolta Parte 2, ma sembra che il proposito di portare a termine la pellicola con il volto dell’attore scomparso non sia stato abbandonato.
Miracoli della tecnologia
L’ambizioso proposito – che sembra più di una semplice ipotesi come invece era stata quella di digitalizzare il defunto attore Paul Walker per concludere il film Fast and Furious 7 – comporterebbe niente meno che la creazione di una replica digitale dell’attore, dotata addirittura della capacità di interagire in alcune inquadrature, come illustra sinteticamente il supervisore agli effetti visivi Robert Legato (Avatar, Titanic):
«Oggi la tecnologia può utilizzare qualcuno di somigliante così da rendere la cosa più semplice da realizzare. Non dirò che è possibile generare un Philip Seymour Hoffman con la capacità di recitare, ma lo si può certamente replicare per un’inquadratura o due.»
La decisione sembrerebbe motivata dall’impossibilità di rinunciare alla presenza di Hoffman, soprattutto per una scena considerata imprescindibile dalla casa di produzione.
Come alcuni certamente ricorderanno, anche dopo la drammatica quanto misteriosa morte di Brandon Lee durante le riprese de Il corvo, il film era stato portato a termine con l’ausilio di controfigure, sosia e CG; ma dal 1994 ne è passata di acqua sotto i ponti in fatto di progressi tecnologici e proprio grazie ai nuovi potentissimi strumenti di post-produzione digitale sarà possibile non solo portare a termine il terzo capitolo della fortunata serie di film Hunger Games, ma si potrà godere ancora una volta, anche se con un volto virtuale, della presenza scenica di un attore del calibro di Philip Seymour Hoffman.
La scelta di spingere così all’estremo i processi di digitalizzazione nella produzione di un film, facendo addirittura resuscitare un attore defunto, si inquadra benissimo nell’ambito dell’inesorabile ascesa del digitale nel cinema: è di poche settimane fa l’annuncio che un colosso come la Paramount Pictures ha deciso di abbandonare definitivamente la pellicola.