Pavel Durov, il re dei social russo, lascia il CdA: “Non ho più libertà”

Il fondatore del social network più famoso di Russia, Pavel Durov, ha lasciato il suo ruolo di AD dopo la scalata della società da parte di impenditori filo-governativi

Le pressioni di azionisti vicine al Cremlino hanno spinto lo Zuckerberg russo, Pavel Durov, a dimettersi dal suo ruolo di AD di VKontakte, una piattaforma social che ha raccolto 200 milioni di utenti in 8 anni. Il suo addio è stato accompagnato da numerose polemiche sulle ingerenze del governo nel settore dei new media.

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La scalata del Cremlino a VKontakte

L’acquisizione di quote maggioritarie del social network da parte di imprenditori filo-governativi ha costretto Durov, che è anche fondatore dell’app per la messaggistica in sicurezza Telegram, a lasciare il suo ruolo. Lo scorso aprile il fondo United Capital Partners di Ilia’ Sherbovich, magnate russo del petrolio vicino a Vladimir Putin, ha acquistato il 48% dei titoli da due co-fondatori di VKontakte.

A dicembre invece Durov aveva ceduto il 12% delle sue azioni a Ivan Tavrin, AD di Megafon. Quest’ultima è una società controllata da Alisher Usmanov, oligarca vicino al Cremlino, che ha acquistato le quote tramite Mail.ru, un servizio di posta elettronica famoso in Russia che già possedeva il 40% di VKontake. Con questa mossa Usmanov si è assicurato il controllo della società con il 52% delle azioni.

Durov: “Ho meno libertà”

Nonostante i tentativi di resistere alle pressioni del Governo verso un maggiore controllo delle attività online degli utenti, il nuovo assetto societario ha costretto Durov a dimettersi. “L’AD ha significativamente meno libertà nella gestione della società dopo i cambi verificatisi nella struttura societaria di Vkontakte nell’aprile 2013. È diventato progressivamente più complicato rispettare i principi su cui avevamo fondato la nostra rete sociale”, ha scritto lo Zuckerberg russo sul suo ormai ex social network.

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