Paramount Pictures annuncia l’abbandono definitivo della pellicola cinematografica in favore del formato digitale
Paramount Pictures sancisce la fine della pellicola cinematografica. Una delle più grandi case cinematografiche mondiali ha annunciato che i suoi prossimi film saranno realizzati solo in digitale, sancendo così una rivoluzione storica seconda forse solo a quella del sonoro. Anchorman 2 è stato l’ultimo lungometraggio prodotto da Paramount con il vecchio sistema.
Pro e contro del digitale
Il passaggio definitivo dalla pellicola al digitale era nell’aria da tempo. La società di ricerca IHS Digest prevede che entro l’anno prossimo tutti gli studi cinematografici seguiranno l’esempio di Paramount. Rispetto alla pellicola, il formato digitale costa la metà ed è sicuramente molto più duraturo. Non tutti però sono felici di questo cambiamento. I cultori della “settima arte” contestano il fatto che il nuovo formato manca del “calore” e della qualità garantita dalla 35 mm. Inoltre, a causa degli elevati costi dei proiettori, molti piccoli cinema saranno costretti a chiudere.
La società di ricerca IHS Digest prevede infatti che la produzione globale dei film su pellicola cesserà entro la fine del prossimo anno, e tutti i grandi studio seguiranno a breve quanto fatto da Paramount.
Il digitale è molto più economico – un film su pellicola può costare fino a 2000 dollari mentre una copia digitale ha un costo vicino ai soli 100 dollari – dunque ciò va a rappresentare un grosso vantaggio per le case, sebbene vi siano anche degli svantaggi. Gli appassionati di cinema sostengono infatti che il digitale manchi del calore e della qualità della 35mm e, ad esempio negli USA, vi sono ancora oltre 1000 cinema sprovvisti di apparecchiature digitali, e il costo dei relativi proiettori si aggira intorno ai 70 mila dollari.
Mentre la differenza tra la qualità di un film su pellicola e su digitale si sta rapidamente diminuendo, la mossa di Paramount sta avviando un cambiamento che potrebbe segnare la morte di tutti i piccoli cinema.
Probabile dunque che in Italia i tempi di un simile passaggio si dilateranno e che per alcuni mesi i produttori/distributori – Paramount compresa – saranno ancora obbligati a garantire i film in doppia versione, su pellicola e su digitale. Il processo sembra però irreversibile e attorno alla pellicola si addensano ripetuti segnali di un circolo vizioso: se ne produce meno, i costi aumentano, inizia a scarseggiare. Sia per la distribuzione che per la realizzazione di film.
Per l’industria e l’immaginario del cinema, sono le ultime fasi di un passaggio storico: l’abbandono del formato che ha accompagnato più di un secolo di proiezioni, fin dalle origini alla fine dell’Ottocento. “Il significato è enorme”, spiega Jan-Christopher Horak, responsabile dell’archivio cinematografico e televisivo dell’università UCLA di Los Angeles. “Per 120 anni, la pellicola e i 35 millimetri sono stati il formato prediletto delle proiezioni cinematografiche. Stiamo assistendo al loro tramonto e non è tanto sorprendente che ciò accada, ma che lo faccia in tempi così rapidi”.
Il passaggio al digitale è però inevitabile e segna una rivoluzione paragonabile alla sostituzione dei rullini per le fotocamere con le piccolissime e comode schede di memoria SD e microSD.
“Per 120 anni, la pellicola e i 35 millimetri sono stati il formato prediletto delle proiezioni cinematografiche. – ha spiegato Jan-Christopher Horak, responsabile dell’archivio cinematografico e TV della UCLA University – Stiamo assistendo al loro tramonto e non è tanto sorprendente che ciò accada, ma che lo faccia in tempi così rapidi”.