Di tre cose si può essere certi nella vita, dice Peter Goldmacher, analista presso Cowen and Co. Quali? La morte, le tasse e i risultati di Oracle.
In stile molto americano, Goldmacher, riconosce alla società di Ellison la capacità di corrispondere alle aspettative degli stakeholder. E il business di Sun, società metabolizzata nel corso dell’ultimo anno per un valore di 7 miliardi di dollari? Tutto questo non ha innescato aspettative che sono andate poi deluse? Il software vendor è riuscito, riuscirà mai, a diventare un fornitore credibile e profittevole sul fronte hardware?
Dopo aver definitivamente archiviato il processo di acquisizione e ottenuto tutti i lasciapassare necessari, compreso quello dell’antitrust europeo, Oracle è ora nella condizione di poter finalmente dimostrare quanto Sun possa contribuire a superare i limiti software di Ellison. I numeri dell’ultimo trimestre, terminato a fine maggio, sembrano indicare che esistano tutte le premesse perché ciò si possa avverare.
Il fatturato, rispetto allo stesso periodo del 2009, è aumentato del 39%, raggiungendo la ragguardevole quota di 9,51 miliardi di dollari e il volume d’affari originato dalla componente hardware di Sun è stato di 1,8 miliardi. Cifra non indifferente, ma che deve essere ponderata con il business pre-acquisizione di Sun: secondo Gartner nel primo trimestre 2010 le vendite si server Sun sono diminuite del 39% mentre il mercato corrispondente è cresciuto del 6%.
Certo, occorre comprendere queste dinamiche all’interno del turbolento contesto che ha accompagnato l’acquisizione. E’ bene, quindi, guardare alla nuova compagine aziendale, Sun + Oracle, in termini di prospettiva. Quale sarà l’evoluzione più credibile? Innanzitutto, nulla sarà più come prima: la focalizzazione, come affermato da Safra Catz co-president Oracle nel consueto incontro con gli analisti, sarà sempre più concentrata sui prodotti di fascia alta i quali garantiscono margini di guadagno significativamente maggiori rispetto ai prodotti di volume di fascia bassa.
Ecco, quindi, che la ricerca di un modello di business funzionale alla crescita complessiva della società passa da una rivisitazione del modello industriale di Sun precedente l’acquisizione, un orientamento del tutto naturale rispetto alla proposizione globale di Oracle.
Per quanto i risultati dell’ultimo trimestre esprimano una crescita che di questi tempi appare per molti irraggiungibile, l’indice di gradimento del mercato nei confronti di Oracle non è del tutto positivo: negli ultimi tre mesi il valore azionario della società ha perso il 14%.
Per quanto si è capito sino a questo momento, in futuro, la componente Sun esprimerà una quota di fatturato largamente inferiore ai valori pre-acquisizione e costituirà un valore aggiunto alle soluzioni software di Oracle.