Obbligo di rettifica per i blog, ecco un nuovo decreto amazza Internet

Il deputato di Scelta Civica Stefano Dambruoso ha sottoscritto una proposta di legge, ora al vaglio della Commissione di Vigilanza, in cui si impone l’obbligo di rettifica anche a blog e siti

Ritorna in auge l’idea dell’obbligo di rettifica anche per blog e siti non registrati come testate giornalistiche. La paura di non poter controllare l’informazione in Rete non si ferma nonostante le ultime dichiarazioni rilasciate dal Presidente della Camera Laura Boldrini, che aveva ammesso che non sono necessarie nuove leggi per fermare la diffamazione in Rete.

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Dopo la proposta definita “Ammazza blog” dell’On. Pino Pisicchio è il deputato Stefano Dambruoso di Scelta Civica a chiedere l’introduzione dell’obbligo di rettifica per i blog e la sostituzione della pena detentiva con una multa per il reato di diffamazione a mezzo stampa.

Decreto “Ammazza blog”

Nel decreto firmato da Dambruoso e altri 13 deputati centristi si impone l’obbligo di rettifica per blog e siti da pubblicare entro 48 ore dalla richiesta “in testa alla pagina, prima del corpo dell’articolo, con le stesse caratteristiche grafiche, la stessa metodologia di accesso al sito e la stessa visibilità della notizia cui si riferiscono”. Chi non rispettasse il provvedimento, incorrerebbe in una multa tra gli 8mila e i 16mila euro. Il decreto è esteso anche alla stampa non periodica.

“Dobbiamo introdurre un regime virtuoso in cui ciascuno sa qual è la sua parte di doveri e di responsabilità.”  – spiega Dambruoso – “Se l’obbligo di rettifica venisse percepito come una opportunità per le testate e i blog non vi è dubbio che sarebbero in pochi quelli che dopo una tempestiva pubblicazione della rettifica avrebbero interesse a una querela o ad una causa civile”. “Ridurre l’attività dei blogger ad una scampagnata innocente e inoffensiva – conclude il deputato di Scelta Civica – sarebbe solo ipocrita e contro ogni realtà”.

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Per il testo completo della proposta di legge di Dambruoso, ora al vaglio della Commissione di vigilanza, clicca qui.