Nuovi orizzonti nell’apprendimento all’Italian University Line di Firenze

Intervista ad Andreas Formiconi, insegnante di “Editing multimediale” al corso di laurea in “Metodi e tecniche delle interazioni educative”, Italian University Line

Cos’è il cMOOC?

Connectivist Massive Open Online Course ovvero un insegnamento universitario, accessibile via Web, senza limiti di iscrizioni, liberamente e gratuitamente fruibile, che mette al centro lo studente in una sorta di apprendimento cooperativo.

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I partecipanti apprendono in quanto immersi in una comunità che condivide un preciso insieme di azioni, pensieri e valori; apprendono le pratiche dimostrate dai docenti ma anche da altri partecipanti; i problemi e le soluzioni circolano liberamente attraverso una rete di connessioni peer-to-peer anziché attraverso lo schema centralizzato insegnante-allievi.

Come nasce questo progetto?

Mi ha sempre affascinato il concetto di comunità di apprendimento così come lo sviluppo della conoscenza come percorso individuale e personalizzato. L’Università IUL di Firenze mi ha incaricato di sviluppare questo progetto che, devo dire, ha ottenuto ottimi risultati in termini di qualità e di percorso, ovviamente essendo un progetto volto a cambiare le tecniche di apprendimento non può avere un ritorno economico immediato, avendo come obiettivo primario cambiare il paradigma.

Possiamo definire meglio il nuovo paradigma all’interno del quale si muove questo progetto?

Non l’addestramento all’uso delle nuove tecnologie che vanno comparendo nell’aula scolastica, bensì il riconoscimento dell’esistenza di un nuovo territorio e della necessità di esplorarlo, al fine di muovercisi autonomamente ed essere in grado di svolgervi la propria missione di insegnamento, a dispetto di qualsivoglia normativa o restrizione.

Cosa si intende per “percorso di apprendimento personalizzato” e per “apprendimento cooperativo”?

Contrariamente al concetto classico di apprendimento, costituito da percorsi standard che chiedono allo studente di “subire” alcune scelte per raggiungere uno scopo e senza stimolare l’amore per il percorso, nel cMOOC gli aspetti importanti sono la libertà di esprimersi e attraversare la conoscenza in modo individuale, con percorsi personali legati anche alle proprie attitudini e alla propria curiosità, l’aspetto che ne deriva è ciò che può scaturire nell’apprendimento condiviso, nel confronto diretto tra studenti e con il docente.

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Perché questi progetti, che possono generare un cambiamento, non sono considerati un “buon investimento”?

Servono idee aperte, ragionamenti per inclusione e non per esclusione ed un approccio femminile mentre il Paese è dedito all’infanticidio, qui forse funzionano meglio le EndUp: troppe persone che vogliono sapere cosa ritorna domani e nessun investimento/rischio reale.

Un limite attuale al tuo progetto

Non vedo la possibilità di fare learning organization, dove tutti sono consapevoli di essere tenuti ad imparare, in continuazione, di fare doble-loop learning ovvero la capacità di rovesciare il paradigma se questo non si stende più sulle mutate realtà.

Qualche numero sul progetto

Su 481 iscritti il 34% ha aperto un blog, ne mesi aprile e maggio gli studenti iscritti hanno collezionato 2231 post e 2594 commenti sui propri blog, il numero di post scritti da me sono stati 42 ed i commenti che hanno scatenato 3587 (di cui 489 mie risposte).

Il futuro del cMOOC?

Il MOOL: un laboratorio permanente.

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Andreas Formiconi

Insegna “Editing multimediale” al corso di laurea in “Metodi e tecniche delle interazioni educative”, Italian University Line. Ha insegnato “Tecnologia della Comunicazione online” al corso di laurea in “Teorie della Comunicazione”. Si è occupato di ricerca nei campi della fisica medica, medicina nucleare, imaging medico, ricostruzione immagini, problemi inversi, metodi e tecnologie per l’insegnamento, insegnamento di digital literacy.