Il paese sudamericano prova a mettere sul tavolo una propria legge contro lo spionaggio, in attesa che gli USA approvino la riforma dell’Intelligence
Nella giornata di ieri la Camera dei deputati del Congresso del Brasile ha apporvato una proprosta di legge che promette di garantire l’equità dell’accesso alla rete internet per i brasiliani e la protezione della privacy, sulla scia delle rivelazioni che riguardano gli Stati Uniti. Per assicurarsi il passaggio della legge, il governo ha dovuto abbandonare una disposizione precedente in cui si obbligavano le compagnie internet, che gestiscono anche dati di utenti brasiliani, a localizzare i server all’interno del territorio nazionale piuttosto che all’estero.
La via brasiliana alla privacy
La disposizione era stata introdotta lo scorso anno a seguito delle rivelazioni di Edward Snowden sul Datagate, con l’obiettivo di centralizzare l’archiviazione e la gestione della privacy dei brasiliani all’interno di sttutture vicine e direttamente controllabili. La nuova proposta invece afferma come aziende del calibro di Google e Facebook, seppur memorizzino i dati dei cittadini all’interno di server localizzati altrove, sono soggette alle leggi e ai tribunali brasiliani, nei casi e nei contenziosi che riguardano le informazioni personali di persone residenti in Brasile.